Ho capito che questo tornado sarebbe stato qualcosa di diverso e più grande quando ho cominciato a sentire, dallo studio della mia casa a Ottawa, lo stesso rumore che si può sentire dal giardino di San Felice Circeo in un pomeriggio d’inverno: il rumore del vento e delle onde che si rifrangono sugli scogli. Il punto è che l’unico specchio d’acqua vicino è quello di un fiume, di norma assai placido, e ora pieno di oche canadesi che, allarmate, non smettono di quaccare da ore. Dall’altra parte del fiume c’è un bosco di alberi alti e fitti, dove il vento si insinua e porta questo rumore, invero inquietante, come se la Natura si preparasse a spazzare via ogni cosa.
Ottawa si trova a circa 1000 km da New York. E l’uragano Sandy deve ancora arrivare a New York. 1000 km è come dire da Reggio Calabria a Milano. Ma dovevate vedere ore fa il cielo plumbeo che c’era su Ottawa, per capire. I media canadesi spiegano che questo è il più grande uragano che abbia mai impattato contro gli Stati Uniti d’America da quando esiste la meterologia. E ti mostrano il percorso dell’uragano durante i prossimi giorni: arriverà proprio sopra Ottawa con il suo occhio. Sempre alla tv, finché funge, ti spiegano che il Super Storm è l’unione di un tornado tropicale con venti caldi da sud, ai venti freddi dell’inverno canadese da nord.
Aggiungo questa selezione delle foto del Globe and Mail per aiutarvi a capire come la situazione sia già nel pieno del panico per gli abitanti della costa est americana. Sono foto che ho scelto io perché immortalano la schiacciante forza della Natura su tutto ciò che l’uomo può architettare:
Fuori piove e tira vento, l’uomo smette di volare.
- Il panico delle compere: candele, batterie, radio a transistor, cibo in scatola e acqua del tutto introvabili.
- NY, cadono non già i cornicioni di cemento, ma le intere facciate di mattoni per via del vento.
- Per avere un’idea delle dimensioni dell’uragano che si avvicina.