PC - PS3 - Xbox 360
TESTATO SU
PC
Sviluppatore: Ubisoft Montréal, Ubisoft Sofia
Produttore: Ubisoft
Distributore: Ubisoft
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 15/01/2014
PC |
La possibilità di giocare il titolo su console HD Narrativa noiosa e mai incalzante
Nessuna novità, tranne un comparto grafico pessimo e qualche missione
Bug e problemi ovunque
A poco più di un anno di distanza dal capitolo principale uscito in esclusiva su PlayStation Vita, Ubisoft Sofia in collaborazione con lo studio di Montréal ci ripropone il suo Assassin’s Creed III: Liberation in salsa High Definition. Gli sviluppatori hanno cercato di risollevare le sorti di quello che già al tempo fu un titolo solamente discreto che non faceva bella pubblicità ad un brand comunque stanco e che, come riportiamo ormai da diversi articoli, avrebbe bisogno di una rinfrescata e non di due titoli nell’arco di un anno.
Aveline HDLontani dalla guerra d’Indipendenza e dai campi di battaglia solcati da Connor Kenway, questa volta vestiremo i panni dell’assassina Aveline De Grandprè, una killer franco-africana che affronterà insieme alla matrigna la sua personale guerra contro la schiavitù (incrociando ovviamente tematiche tra Templari e Assassini) in una New Orleans mai evocativa e che non tiene testa alle altre cittadine esplorate in questa serie. Storia, missioni ed altre chicche alla base del gameplay sono rimaste invariate dalla versione portatile, dunque la trama soffre ancora una volta di terribili buchi narrativi, scene di intermezzo ridotte all’osso e di una piattezza quasi imbarazzante per quasi tutta la durata. Le missioni sono un susseguirsi di già visto, mentre il gameplay rimane fin troppo legato a quelle vecchie meccaniche oramai famose nella serie di Ubisoft, forse addirittura più semplificate rispetto al resto delle produzioni. Insomma, niente di nuovo all’orizzonte, niente modalità multiplayer, niente esplorazione totale (uno dei pregi più grandi degli ultimi due Assassin’s Creed) ed una storia totalmente sottotono, fanno da contorno ad un titolo che già un anno fa non convinse critica e videogiocatori così come oggi, a soli due mesi dall’uscita di Assassin’s Creed IV: Black Flag, da molti ritenuto uno dei migliori capitoli della serie.
Per quanto riguarda il gameplay, lo abbiamo detto poco sopra, il titolo resta identico alla versione PlayStation Vita e ben legato alle deboli meccaniche della serie. Aveline dal canto suo potrà vantare di un discreto arsenale, certo, ma il solito vecchio sistema di combattimento, ancor più facilitato in questa versione, non ci permetterà, anzi, non ci invoglierà mai ad affrontare determinate missioni in modo furtivo dandoci la possibilità di usare tutto l’equipaggiamento a nostra disposizione, facendo prevalere di gran lunga l’attacco frontale con lame celate o spade, distruggendo qualsiasi cosa ci si pari davanti con grande facilità ed immensa noia. Dunque, anche in Assassin’s Creed: Liberation HD la prerogativa sarà alternare fasi stealth (là dove ne saremo obbligati) ad azione ed esplorazione, ma purtroppo sia la zona che le missioni secondarie (quindici nuove e scialbe) non nutrono il mordente che prevale nei capitoli principali, così come la piccola parte gestionale priva di ogni senso logico in cui incapperemo, nostro malgrado, nel corso dell’avventura, ovvero, gestire una piccola rete di navi commerciali acquistando e rivendendo varie merci.
Nonostante non dimostri carattere e appeal come le controparti maschili, Aveline potrà cambiare diversi costumi durante la sua personale missione e proprio in questo ultimo dettaglio troviamo finalmente una fievole differenza rispetto ai canoni della serie. Infatti, sfruttando la beltà di un personaggio femminile, Ubisoft Sofia ha introdotto un interessante sistema di travestimenti che influenzano anche lo stile di gioco. Infatti con i normalissimi abiti da assassino potremo usare ogni arma a nostra disposizione, avere un’ampia resistenza ed un’agilità sopra le righe, rinunciando però ad un occultamento totale, visto che una delle quattro barre da ricercato sarà sempre piena, rendendo il nostro girovagare un pochino complesso, con guardie sempre in allerta (IA pessima permettendo) pronte ad attaccarci ad ogni singolo errore. Gli abiti da schiava risolvono in parte questo problema, difatti le guardie avranno più difficoltà ad individuarci, visto che potremo mescolarci alla folla senza alcun tipo di problema, rinunciando ovviamente ai pro descritti poco sopra, cioè armi, agilità e così via. La situazione si fa interessante una volta vestiti gli abiti da nobil-donna. La nostra guerriera si trasformerà in una vera dama da corte, divenendo invisibile alle guardie, addirittura seducente, arrivando a spostarle perfino da determinati luoghi, rinunciando però ad alcune peculiarità come la corsa acrobatica ed il combattimento, variandone il gameplay quindi, anche se la scelta dello sviluppatore di imporci quale abito usare elimina del tutto quel senso di strategia che una tale feature avrebbe potuto portare, lasciandoci una piccola libertà di scelta solo in poche occasioni o durante l’esplorazione. L’ultima postilla legata all’esplorazione riguarda i collezionabili, che fra pagine perdute, scrigni, uova di alligatore ed altre chicche saprà tenere impegnati i cacciatori di achievements per tutta l’ottima durata della campagna.
Sul lato tecnico, cioè il motivo numero uno di questa riedizione in HD, rimaniamo veramente a bocca aperta per il pessimo lavoro svolto da Ubisoft in generale. A parte una quantità di bug industriale ed altri problemi che farebbero invidia al miglior The Elder Scrolls, questo porting graficamente è scarno e brutto da vedere, considerando i 30 frames della versione console, con l’ennesima dimostrazione dell’ incapacità di Ubisoft a programmare su PC, versione afflitta da tearing, texture in sub-HD (sembra quasi una presa in giro visto il nome, NdR) ed un maledettissimo frame rate che non la smetterà mai di oscillare per tutto il corso dell’avventura anche sui computer più performanti. Da rivedere assolutamente l’idea di porting della software house francese, perché così com’è Assassin’s Creed: Liberation HD stava bene dov’era, cioè come esclusiva su PS Vita, dove acquisiva un senso. Chiudiamo con due righe dedicate al sonoro, ottimo come sempre e che alza di poco l’asticella del voto. Doppiaggio totalmente in Italiano, campionature ambientali ottime ed una colonna sonora molto evocativa ci faranno compagnia per tutto il corso dell’avventura.
IN CONCLUSIONEAssassin's Creed: Liberation HD è prima di tutto un porting senza senso. La sua totale eguaglianza con la già sottotono versione portatile è imbarazzante e le quindici missioni ed un comparto grafico nuovo di zecca, ma non al passo con i tempi, non lo mandano oltre la quasi sufficienza in fase di recensione e non spiegano nemmeno i 20 euro richiesti per l'acquisto. Dunque, se non siete amanti del brand state alla larga dalle avventure di Aveline De Grandprè, se invece vi sollazza impersonarla per non perdervi le avventure della nobil-assassina e non avete PS VIta, allora buttatevici a capofitto: per gli appassionati il lavoro di Ubisoft Sofia potrebbe avere qualcosina da dire. ZVOTO 5.5