Assenti ingiustificati

Per una volta il ministro-piromane Calderoli l’aveva detta giusta: “Niente vacanze quest’anno, dobbiamo lavorare”. Vista la situazione contingente, l’apporto del Parlamento sarebbe importante. Potrebbe servire il varo di una nuova manovra o l’approvazione di misure d’austerity. O magari porre le basi per riforme strutturali che rilancino l’economia.

Niente di tutto questo. Mentre si è sull’orlo delle seconda recessione mondiale in pochi anni, in un’estate cruciale per il destino di più di qualche paese, i Parlamentati pensano bene di accordarsi oltre un mese di vacanza. E se c’è da promulgare una legge urgente? Assemblea in costume? 

Con grande patema d’animo, poi, gli “onorevoli” hanno deciso di tornare al lavoro il 12 settembre. Le Commissioni riprenderanno il 5, le Camere una settimana dopo. Il perché è presto detto: in 170, rigorosamente bipartisan, sono impegnati in un pellegrinaggio in Terra Santa.

L’evento, usuale da un po’ di anni, è organizzato dal vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e dal cappellano di Montecitorio, monsignor Fisichella. Forse confidano nell’ispirazione divina per uscire dalla crisi, o magari devono rivolgersi molto in alto per sperare di finire la legislatura e non finire in una reta. Oppure chiedono una protezione contro l’ondata anti-Casta che potrebbe finire in monetine.