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Associazione Italiana Celiachia: per fortuna che c’è!

Da Gftl

Putting The Puzzle Together

 

Bum! Immagino già le facce davanti a questa stentorea dichiarazione sull’Associazione Italiana Celiachia, familiarmente AIC.

Vi garantisco che è un grazie sentitissimo perché vivo in un Paese, l’Argentina, dove non esiste l’associazione di celiachia.

Anzi no, ne esistono due, e sono in litigio tra loro: la ACA, Associación Celiaca Argentina che fa capo soprattuto a un gruppo di medici capitanati dal un Opinion Leader molto forte, il Dr. Cueto Rua, e ACELA, Asistencia al celiaco de argentina, che è nata da un alcuni agguerriti genitori.

Il risultato è che le due associazioni attuano politiche in pieno stile “o come me, o contro di me” e sono riuscite, in questo delirante gioco di potere, a produrre due prontuari diversi, nessun progetto serio sulla ristorazione fuori casa e nessuna comunicazione vera e istituzionale per far conoscere la celiachia e le sue problematiche.

Sul prontuario la situazione rasenta il ridicolo: ne esistono due che si contraddicono tra loro, poi ce ne sarebbe un terzo, del Ministero della Salute. Il risultato è che per sapere se posso mangiare la famosa barretta di cioccolato con salsa mou devo chiamare l’azienda, che in genere diventa più realista de re e dice no, meglio evitare.

Sulla ristorazione fuori casa la situazione è preistorica, si va di bocca in bocca e ci si fida del ristoratore. Punto.

Istituzionalmente, il lavoro minuzioso sulla diffusione di cosa è la celiachia lo ha fatto un terzo gruppo che si chiama “Grupo promotor de la ley celiaca” che è riuscito a far approvare una legge quasi perfetta sulla etichettatura, sull’offerta dei cibi nei ristoranti, sui rimborsi medici.

Peccato che la legge, approvata dal governo, non è stata regolamentata nelle varie province che compongono lo stato federale argentino. Sicché, come nel gioco dell’oca, si torna alla partenza e fermi un giro: la legge è bella lettera scritta e basta. L’unica cosa veramente positiva è che l’approvazione delle legge ha fatto parlare di celiachia e ha aumentato di molto la conoscenza di questa intolleranza: adesso i camerieri non mi guardano più come se dovessi diventare da un momento all’altro a pallini blu.

Sono stata chiamata a dare testimonanzia della situazione italiana in alcune riunioni del Cosejo economico Social della Citta autonoma di Buenos Aires, e alla fine mi sono accorta di una cosa: che la situazione italiana è paradisiaca rispetto al quasi vuoto che esiste in altre zone del mondo e che tutto è merito dell’Associazione Italiana di Celiachia.

Il prontuario degli alimenti sicuri senza glutine, i progetti istituzionali come le pubblicità TV, il progetto ristorazione, la capacità di diffondere le informazioni: tutto questo lo dobbiamo all’AIC.

aic mangiare fuori

 

prontuario aic

 

Quando facevo vedere i progetti, il prontuario unico nel telefonino, la lista dei ristoranti per regione, sembrava che la distanza tra Argentina e Italia fosse molto più grande dei 13.000 km che le separano.

 

aic mobile

In Italia quindi tutto funziona perfettamente, siamo come il Candido di Voltaire nel migliore dei mondi possibili? Certamente no, ma  siccome la situazione si vede da lontano e in prospettiva direi che non ci dobbiamo lamentare, ma caso mai vedere cose c’è da migliorare costruttivamente.

Mi riferiscono che il funzionamento di AIC varia a seconda delle regioni, e questo è naturale: le associazioni sono fatte da persone, alcune sono più efficienti o più organizzate e lungimiranti di altre, ma questo non inficia il risultato complessivo.

A questo punto qualcuno si domanderà perché abbiamo costituito un’associazione come Gluten Free Travel & Living quando riteniamo che l’AIC faccia già un ottimo lavoro.

Le ragioni sono varie: in primo luogo si tratta di noi, che facciamo parte dello staff; volevamo trovare una forma per rendere stabile e costruttiva la nostra collaborazione e la nostra voglia di diffondere informazioni sul senza glutine, sulle intolleranze e sull’alimentazione in generale.

Volevamo anche aprirci ad una comunità sempre più vasta, fatta di amici, lettori, foodbloggers, per poter interagire con loro anche al di là del mare magnum del web: volevamo trovare spazi di confronto, di formazione, di scambio e l’associazione è la formula che ci consente di farlo.

Siamo e saremo un’associazione che non ha velleità istituzionali, ma il cui scopo è affiancare umilmente AIC nella trasmisssione di contenuti, informazioni conoscenze che vanno dalla cucina, alla scienza e ai viaggi attraverso il portale e attraverso iniziative che mano a mano creeremo.

Insomma, un’associazione per vivere e viaggiare senza glutine più facilmente. Ve lo diciamo in inglese perché ci piace come questa lingua sintetizza i concetti con le parole: siamo Gluten Free Travel & Living.

 

Foto da: http://www.seniorliving.org/


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