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Assolo in re(gina) maggiore!!

Creato il 27 marzo 2011 da Manuel
ASSOLO IN RE(GINA) MAGGIORE!!
Festival Pooley!! La britannica (29 anni) domina il Trofeo Binda 2011.
UNA VITTORIA MAGNIFICA, SCHIACCIANTE, COME MAI SI ERA VISTA NEGLI ULTIMI ANNI. QUASI 80 CHILOMETRI DI FUGA SOLITARIA, CON UN GRUPPO INSEGUITORE SCANDALOSO PER ARRENDEVOLEZZA.
EMMA POOLEY STRAVINCE LA SUA SECONDA EDIZIONE DEL TROFEO BINDA. LE ALTRE? LASCIAMO PERDERE!.....
ANZI, NO!
Comincio dall’inizio, ringraziando l'amico Alessandro per le informazioni sulla messa in onda.
La sovrimpressione televisiva ci consegna due facce “straniere” per il ciclismo femminile. Piergiorgio Severini (voto 3, perché sa parlare bene l’inglese) e Paolo Savoldelli (voto 2; Auro ma che t’è venuto in mente?) come telecronisti. Lascio a voi l’immaginare le frasi uscite dalla bocca di chi scrive in quei successivi 30 secondi… La loro telecronaca sarà di una banalità devastante, con momenti di noia da medaglia olimpica. Così, mentre Severini intervista l’ex iridata Marta Bastianelli chiamandola Monia (e la RAI mette in sovrimpressione il nome Valentina…) si parte.
Il cielo è grigio, la pioggia cadrà per trequarti gara. Unico momento di splendido sole, la brevissima intervista pre-gara alla Guderzo.
Nella prima parte non capita niente di particolare. Il GPM di Cunardo viene affrontato senza patemi da quasi tutte. La gara è semplicemente soporifera. Probabilmente le borracce non contenevano acqua, ma Camomilla concentrata.
La Zablinskaya e la Loews tentano un allungo, ma l’esito è misero. La corsa è “legata” e le fughe ( e chiamiamole così…) non trovano respiro. La Pooley fa diversi tentativi, ma non le riesce mai l’allungo buono. Finchè, quando siamo a un’ottantina di chilometri dalla fine, l’iridata a cronometro scatta in maniera definitiva. Il Cittiglio 2011 è finito.
Il gruppo inseguitore, con tanti ritiri già in elenco, non combina un’accidente. Nessuna delle altre atlete più attese (italiane e non), fa qualcosa se non guardarsi l’un l’altra. Un teatrino. Le uniche che provano a fare qualcosa sono la Corset e la Ferrier – sul finale – forse perché avevano paura di prender sonno.
Emma Pooley arriva al traguardo e conquista una vittoria da fuoriclasse, impressionando Paolo Savoldelli che si capisce come nemmeno sapesse che anche le donne fanno ciclismo. Brava RAI, complimenti. Al Giro di luglio chi ci mettiamo? Bruno Vespa? Perfetto!!
Emma Joahnsson vince la volata del 2° posto, davanti alla Van Vleuten e a Martin Bras. Ma quello che ha colpito è l’arrendevolezza uscita dal gruppo. Nessuna azione da parte di alcuna delle più attese. Non si può parlare di delusione per qualche atleta in particolare (“Tati” mia,…) perché è stata una non-reazione collettiva. Questa era una corsa di Coppa del Mondo, ma nel vedere la gara l’hanno detto solo alla Pooley. Se volevano fare uno spot al ciclismo rosa, formattino pure il disco per altre occasioni.

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