Ast: azienda “fuorilegge autorizzata”

Creato il 02 gennaio 2012 da Sidast

La Regione Siciliana emana Leggi che all’Ast non sono assolutamente  osservate e, pensate, non succede assolutamente nulla!

La Regione Siciliana emana una circolare volta al contenimento delle spese  presso le Società a totale e maggioritaria partecipazione regionale e l’Ast, lasciando inalterate tutte le preesistenti spese generali, spese di rappresentanza, spese per consulenze si affretta a “tagliare” solo lo straordinario ai dipendenti e, di conseguenza, a sopprimere alcuni servizi che vanno a colpire le già complicate esigenze di mobilità dei propri utenti/clienti e non succede assolutamente nulla se non qualche sporadico sit-in di protesta attuato dagli studenti pendolari !

L’Ast spa è, per esempio, l’unica Azienda che, pur non applicando integralmente i contratti di lavoro ai propri dipendenti, continua a percepire i contributi regionali che le andrebbero negati secondo quanto stabilito da un’apposita Legge della Regione Siciliana.

L’Ast ha pubblicato, sul proprio sito, il curriculum di un solo consulente, e il compenso allo stesso attribuito, evitando accuratamente di omettere l’elenco e i rispettivi compensi di TUTTI i consulenti a carico.

L’Ast trova il modo di continuare ad assumere (senza concorso a evidenza pubblica) pur in presenza di espresso divieto da parte dell’Amministrazione Regionale.

L’Ast “nasconde” le auto blu che, secondo recenti disposizioni, dovevano essere ricondotte a una sola vettura per struttura mentre alla Direzione Generale sembra che almeno quattro vetture continuino a operare “aumma aumma” (tanto, i libri di bordo delle stesse vetture sembrerebbe non contabilizzino i km. percorsi e gli itinerari effettuati).

Non sappiamo, poi, se (secondo quanto stabilito dalla circolare n. 9 del 12 Ottobre 2011 dell’Assessore Armao e dal Ragioniere generale Emanuele), i Dirigenti di Ast spa si siano o meno ridotti gli stipendi rapportandoli a quelli percepiti dai dirigenti generali della Regione ridotti di un ulteriore 30%….

Contravvenire alle superiori disposizioni sarebbe considerato “danno erariale” da addebitare agli Amministratori delle Società interessate che, dopo un intervento della Corte dei Conti, sarebbero costretti a risarcire lo stesso in favore dell’Amministrazione Regionale.

Se ciò trovasse corretta applicazione, gli Amministratori e i Dirigenti di Ast spa si ritroverebbero prestissimo poveri e con le pezze al culo. Siamo convinti, però, che tale eventualità non si verificherà per niente, non perché tali Signori si metteranno in regola ma, molto più semplicemente, perché la Regione Siciliana si rivelerà ancora una volta lassista e buonista e perdonerà loro ulteriori scappatelle in nome e per conto delle indistruttibili “protezioni politiche” di cui godono ampiamente e spudoratamente….

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