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Astinenza da viaggio…

Creato il 29 novembre 2012 da Sarettajan @girotrottolando

Non ho detto tutto su Madrid, ma avrò tempo per tornarci…Non riesco a stare ferma troppo sullo stesso argomento, anche se si tratta della mia tanto cara città, per la quale ho piagnucolato fino ad ora…
Lo sapete, sono instabile, non riesco a mantenermi sullo stesso binario a lungo. Ecco perché ho deciso che era l’ora di raccontarvi della fase successiva, la quarta fase del trauma post-viaggio (cliccate qui se volete ritornare alla spiegazione delle 5 fasi del trauma post-viaggio). Perché è proprio la fase della ricaduta nell’instabilità, nella precarietà. E’ la fase della perdita di quel gracile equilibrio acquisito nella terza fase, in cui, raccontando dei miei viaggi, riesco ad anestetizzarmi per non sentire quel martello pneumatico nella testa che mi ripete viaggia, viaggia, viaggia… In definitiva è la fase della crisi da astinenza da viaggio.

Astinenza da viaggio…

Quando finisce l’effetto dell’anestesia i segni sono immediatamente visibili…
Me ne accorgo subito perché sono quei momenti in cui scrivere inizia a non bastarmi più. I piedi iniziano ad agitarsi insofferenti sotto al tavolo e quella parte della mia testa abitata dal trapano si rende conto di essere stata ingannata:

Perché SIAMO ancora qui sedute a scrivere? (si, sono come il Gollum del Signore degli anelli, parlo al plurale riferendomi alle mie due teste, quella della scrittrice e quella della viaggiatrice!)
Che succede? Perché diavolo siamo ferme??Perché non stiamo viaggiando??
Perché stiamo non-trottolando??

Maledetta tu che con le tue parole mi distrai, mi confondi e ci costringi a fermarci! Con quell’aria da intellettuale impegnata, la vestaglia di pile tristissima, il libro dei sinonimi e contrari sempre vicino e gli occhialini da vista sei scandalosa e non convinci nessuno! Datti una mossa, togliti quelle ciabatte pelose e mettiti le scarpe da trekking che leviamo le tende!!

Questa e altre imprecazioni saranno destinate alla povera scrittrice sedentaria, chiari segnali di allarme che il suo tempo sta per scadere. Sarà ben presto presa a calci dalla controparte nomade…

Astinenza da viaggio…

In effetti non è che la "parte scrittrice" sia proprio un bel vedere...

La polverosa ma agguerrita scrittrice, scocciata da tanto baccano che non la fa concentrare e le fa perdere il filo del discorso (ve ne sarete accorti…), controbatte:

Prepotente! Dittatrice!! Non puoi rimanere zitta e buona un altro pò?? Qui si lavora!! Se sei dipendente dai viaggi sono affari tuoi, fatti curare in un centro di recupero per tossici del viaggio!! Vagabonda frikkettona io non ti seguirò più, l’ultima volta ho dovuto scrivere sulla scatole delle fette biscottate perché neanche i fogli avevamo!!
E certo, tu sei un’egoista, che t’importa se io non posso scrivere? Basta che vai in giro a spezzarci la schiena con 60 kg sulle spalle a fare autostop usando i nostri pollici!! Io il mio non lo alzerò più ti avverto!!

Astinenza da viaggio…

Villaggio di Telouet, Marocco: Quando ogni cosa può diventare un foglio su cui raccontare...persino le fette biscottate!!

Così, mentre le mie due personalità se le danno di santa ragione, io inizio a dare segni inequivocabili di chiaro squilibrio, consistenti in:

- Accettare qualsiasi lavoro pur bizzarro che sia:

Astinenza da viaggio…

Qui iniziava la mia carriera di venditrice di tappeti...

- E, se non è sufficiente il lavoro,elemosinare senza vergogna per racimolare gli spicci sufficienti alla grande fuga:
Astinenza da viaggio…

- Segnalare ossessivamente sulla mappa le possibili mete (che per me significa mettere puntini ovunque):

Astinenza da viaggio…

- Cercare mezzi di trasporto economici:

Astinenza da viaggio…

come capirete BURRO in spagnolo vuol dire ASINO

- Tentare disperatamente di nascondersi dentro gli zaini degli amici che nel frattempo partono:

Astinenza da viaggio…

Ci riuscirò??Dai dai che ce la faccio!!

Il tutto accompagnato da:

- Faccia sveglia e intelligente:

Astinenza da viaggio…

- Risata isterica:

Astinenza da viaggio…

-E ipersonnia:

Astinenza da viaggio…

Ma guardate che la mia malattia non è poi così rara! Ci sono moltissimi altri viaggiatori nella stessa fase di astinenza!!In rete troverete i loro lamenti strazianti, le loro utopiche speranze, i loro piagnistei fastidiosi, le crisi di nervi, i tentativi di sacrifici agli Dei, gli acquisti di amuleti magici…Insomma, non sapete quanti altri pazzi ci sono in giro disposti a tutto per la loro dose di viaggi!!
E la cosa più sorprendente è che tutto questo ha un nome. Proprio così. Esiste una parola di origine tedesca (grazie ad una blogger argentina che me ne ha messo a conoscenza, Aniko Villalba) che esprime proprio questa fame di viaggiare che mi sta uccidendo.
Wonderlust.
Non ha un suono dolce e potente allo stesso tempo? Non è la parola più accattivante che abbiate mai sentito?
E’ composta da wandern che significa camminata e da lust che significa desiderio; non ha una traduzione in italiano però è stata trasportata all’inglese nel 1902 con questa definizione: “a strong desire for or impulse to wander, travel and explore the world” ovvero “un forte desiderio o impulso di vagare, viaggiare ed esplorare il mondo”.
Non sono così folle allora, così frikkettona o cosi incosciente. Esiste. C’è nel vocabolario. Non me lo sono inventato. Non potete più fare finta di non capirmi, criticarmi a priori o pensare che ho qualche rotella fuori posto. C’è una parola che circola nel mondo che esprime esattamente ciò che sento. Ciò che sentiamo io e tutte le altre trottole sparse in giro che in questo stesso istante stanno soffrendo come me. Soffriamo di non-trottolare.
Soffriamo di Wonderlust.

Astinenza da viaggio…
“Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder maraviglie alte et stupende…”



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