Origine del nome e famiglia
La denominazione di questa pianta è già di per sé molto suggestiva: “aster” è infatti un nome che deriva dalla lingua greca e che vuole mettere in evidenza la somiglianza con gli astri e con le stelle: volendo comunque essere più precisi, c’è da dire che la denominazione in questione è meglio conosciuta con la sua forma più volgare, vale a dire quella di Asteri, altrimenti dette Asteri Perenni o Asteri Vivaci, ma la precisazione si riferisce anche al genere cosiddetto Callistephus, quello degli Asteri Annuali. La famiglia a cui fanno capo queste piante perenni è quella delle Composite, ma si tratta di un genere che comprende diverse centinaia di specie di piante erbacee, alcune delle quali vengono coltivate per un semplice scopo ornamentale nei giardini più ricchi e vivaci, per bordure o per costituire delle macchie di colore, ed ancora per il fiore reciso.
Infiorescenze e drenaggio
Le infiorescenze che vengono a essere prodotte da tali specie sono quelle caratteristiche a capolino, con i fiori del disco di varie tonalità di giallo e fiori del raggio di differente colore. Per quel che concerne invece la coltivazione, bisogna sottolineare che esse non richiedono un terreno con particolari caratteristiche, ma comunque è necessario che vi sia un ottimo drenaggio. La moltiplicazione può invece avere luogo in maniera piuttosto agevole, attraverso la divisione del cespo nel tardo autunno o all’inizio della primavera, oppure andando a utilizzare il seme e operando una successiva ripicchettatura poco prima del definitivo trapianto.
Le varie specie
Le specie sono, come già è stato anticipato, molto numerose, ma al giorno d’oggi le piante che vengono coltivate sono suddivise in modo preciso in base alla loro epoca di fioritura: in questo caso, quindi, c’è una netta distinzione tra le specie che vantano una fioritura nei mesi primaverili e quelle che invece fioriscono nel periodo estivo-autunnale. In particolare, gli Asteri che tendono a fiorire in questi ultimi mesi, più caldi, sono conosciuti anche come Aster Settembrini, per via del mese tipico in cui si può ammirare questo spettacolo di colori e tonalità. Ma in botanica non ci si limita soltanto a queste specie. In effetti, merita un cenno particolare anche l’Aster Alpinus, tipicamente a fioritura primaverile, una specie nana (le sue dimensioni non superano i 20-25 centimetri), la quale può essere facilmente rinvenuta persino allo stato spontaneo: da esso derivano numerosissime varietà, con capolini di diverso colore. Un’altra specie molto nota è l’Aster Yannanensis, la cui fioritura completa avviene a primavera inoltrata: si tratta, nel dettaglio, di una pianta che può anche raggiungere i 50 centimetri di altezza e che è in grado di produrre dei grossi capolini, i cui colori spaziano dall’azzurro tenue fino al blu intenso, in rapporto ovviamente alla varietà.
Le epoche di fioritura
Ma anche le specie a fioritura autunnale non sono da meno e tra esse possiamo sicuramente citare l’Aster Novae-Angliae e l’Aster Novi-Belgii (i capolini in questo caso sono doppi). Le altezze sono maggiori, si arriva anche al metro e mezzo di dimensioni, mentre la fioritura risulta abbondante, tanto che i fiori riescono a coprire in maniera quasi totale la pianta, andando a costituire delle macchie di colore di notevole effetto decorativo. Il genere Callistephus, invece, comprende le innumerevoli razze e varietà di fiori derivate dal Callistephus Sinensis, originario della Cina e del Giappone.
Coltivazione e conservazione
Che cosa occorre fare per ottenere il massimo risultato da queste piante così particolari? La coltivazione e l’utilizzo dell’Aster non sono così ampi come in altre specie e generi, ma ciò nonostante si tratta di un importante fiore reciso di pieno campo. Un consiglio molto utile può essere quello di variare la lunghezza della giornata mediante lo sfruttamento delle luci artificiali, in grado di estendere la fioritura senza alcun problema. La raccolta deve avvenire quando i fiori sono parzialmente aperti; poi, di procede al confezionamento, di solito raggruppando i fiori in mazzi di dodici steli ciascuno. La massima attenzione e cura devono essere prestati proprio nel momento successivo alla raccolta stessa. In effetti, la durata dell’Aster dipende dalla comparsa dell’appassimento e di alcune pieghettature dei fiori, i quali tendono a spostarsi verso il basso; una soluzione frequentemente adottata è quella di utilizzare del nitrato d’argento per aumentarne la longevità.
Curiosità: l'Astro di Sorrentino
La curiosità principale relativa a queste piante si riferisce al cosiddetto “Astro di Sorrentino”: di esso già se ne parlava nel corso dell’800 e nei pressi di Palazzo Adriano, e dopo un periodo di oblio è ritornato in voga, visto che ne sono state individuate delle popolazioni in alcune località della Sicilia. L’Aster in questione presenta delle foglie sub spatolate, con un caratteristico bordo dentellato: le infiorescenze sono a capolino e si passa dalle tonalità di viola fino ad arrivare al giallo tenue. La fioritura va dai mesi di giugno fino a tutto novembre. Davvero caratteristici sono, infine, i fiori, degli acheni (i tipici frutti secchi con un unico seme) con appendice piumosa e leggera.