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Atei della politica o speranzosi ancora?due euro e vai….

Creato il 07 dicembre 2013 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

E’ stata la settimana della ufficialita’ dell’inutilita’ della politica,non riconosciuta dalla Corte Costituzionale.

I parlamentari sulla rete sono stati paragonati a banditi senza dignita’,accampati in una tenda,il Parlamento,dove non c’e’ autorizzazione per montarla.

E allora via la legge elettorale attuale e avanti con le riforme,necessarie per dare credibilita’ al segno che poniamo sulle schede in cabina elettorale.

Il siparietto dei tre candidati del PD mi ha fatto riflettere e alla fine andro’ a votare una persona che ha detto che lui dell’attuale PD non ha neanche piu’ voglia di specchiarcisi dentro.

Una pulizia(l’ennesima) nella sinistra per capire(speriamo)che stare attaccati al vecchio concetto di “partito” e’ finito.

Ci vuole un cambiamento radicale nelle persone e negli uomini e per farlo,oggi,si deve usare un termine duro e schietto:rinnovamento.

Dei tre,dicevo,mi sembra che il piu’ pronto e onesto nel volerlo fare sia Civati.

Giovane,disinvolto,erudito e schietto contro i suoi compagni.

In tv dice la verita’ anche sugli errori del PD e questa cosa lo annovera tra i disfattisti di turno.

Ebbene,il Peppe,non ha paura e mette da parte la vecchia nomenclatura per lanciarsi in un progetto,se sara’ eletto,di pulizia interna e apertura verso quelle parti dell’elettorato(SEL e forse M5S) che parte dei giovani della sinistra vedono di buon occhio.

Civati e’ privo di retorica e manda a dire al governo Letta che lui vuole dei punti da raggiungere e non tra un anno ma subito.

Legge elettorale in primis e riduzione dei parlamentari.

Insomma due euro e voto.

La mia domenica sara’ anche questa.

Credo che attualmente bisogna lanciarsi in un credo politico,nonostante ci siano fantasmi di antipolitica e rivoluzione a 360 gradi.

Se finisce la propria scelta in un candidato,dovremmo dichiararci atei della politica certo,ma perderemmo un giusto dono che e’ quello del libero arbitrio.

Libero arbitrio che racchiude anche la volonta’ di non credere piu’ in nulla,nell’uomo politico anche.

Ma cosi’ facendo perderemmo  quel poco di buono che c’e’ nel panorama politico nostro e per me,in liberta’ di pensiero,credo che Civati lo sia.



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