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Athe Gracci

Da Paolorossi

Athe Gracci (Livorno, 1922 – Pontedera, 2013)

Copertina del suo libro

Copertina del suo libro “Cittadina del Mondo”

Athe Gracci sembra uscita, con la sua bella testa pensosa che suggerisce gentilezza e tormento, da un romanzo di Henry James. Una signora della nuova Inghilterra che dedica la sua vita ai derelitti e lo fa con grazia e intelligenza, con determinazione e tenacia, pronta a rischiare le ire delle guardie, le riprovazioni dei benpensanti. Coloro che le scrivono dai carceri, sembrano conoscere bene queste qualità perché la vivono come una madre che oltre ad essere affettuosa e caritatevole, è posseduta da una indomita energia. Non è una voce, la sua, che si possa mettere a tacere tanto facilmente quando invoca i suoi diritti. Per questo si è guadagnata la fiducia e il rispetto dei tanti carcerati che le scrivono giorno per giorno raccontandole di sé, dei loro dolori, delle loro ristrettezze. Per questa sua paziente generosità ringraziamo Athe Gracci e le auguriamo lunga vita!

 (Dacia Maraini, Prefazione al libro   “Fili Blu: lettere dal carcere” )

Diario in treno: memorie e racconti di Danilo, Giselda e Athe Gracci, 1992
Mamma Italia, 1994
La piazza dei miei ricordi, 1995
Dentro queste mura: poesie e altri scritti dal carcere, 1996
Linea gotica, 1998
Fili blu: lettere dal carcere, 1998
Le mie poesie, 1999
La Vespa in Francia: i Toscani a Fourchambault, 2001
Finestre chiuse: raccolta curata da Athe Gracci dal carcere Don Bosco di Pisa, 2003
I miei studenti reclusi, 2003
Bisogno d’amore, 2005
Cara Francia, 2006
Cittadina del mondo, 2008
Madre Africa Mamma Italia: quando Athe si inventò l’adozione a distanza, 2011


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