La voglia di riscattare la delusione di quest’estate durante i Mondiali di Mosca, dove l’atleta azzurro s’infortunò nel riscaldamento, è tanta. La rabbia di quel pomeriggio allo stadio Luzhniki di Mosca è stata parzialmente smaltita, in quanto il ragazzo di Galatone (provincia di Lecce) arrivò alla competizione tra i favoriti, ma non ebbe la possibilità di saltare perchè una fitta dolorosa al bicipite femorale destro lo costrinse alla resa, poco prima di gareggiare.
Ma è sulle sconfitte che si costruiscono le vittorie e Greco con la sua forza di volontà e con la smisurata fede che lo accompagna sempre, si è subito rimesso al lavoro tra le piste pugliesi e, soprattutto, quelle del centro sportivo di Castelporziano, sotto la guida del suo allenatore da una vita, Raimondo Orsini, e quella del supervisore delle Fiamme Oro, Roberto Pericoli.
Il migliore atleta italiano maschile, da oltre 22 settimane nel Ranking All-Atheltics Men, sa che di pasta è fatto e rivivono ancora nei suoi occhi, come in quelli degli italiani, la quarta posizione ai Giochi Olimpici di Londra del 2012 e la medaglia d’oro conquistata a Goteborg negli Europei Indoor nel marzo di quest’anno, con l’impressionante misura di 17,70 m, celebrata con una maglietta con su scritto: “Jesus lives in me”.
Adesso all’orizzonte ci sono i Mondiali Indoor di Sopot e il triplista azzurro è più che determinato: “La ferita dell’infortunio di Mosca è stata rimarginata e credo di essermela lasciata alle spalle. Ora mi sto concentrando sulla stagione indoor e sul Mondiale in Polonia, dove statene certi che questa volta non farò solo la comparsa”. “Tornerò più forte e competitivo di prima, ciò che non distrugge fortifica”, gridò sul Parco Olimpico di Mosca e ora Greco è pronto a dare battaglia ai rivali e a demolire qualsiasi record.