“Rispetto al 2,33 della prima uscita dell’anno ho cambiato ancora la rincorsa, aggiustando la ritmica e parte del gesto. Sono curioso di vedere come va in gara”. Con queste parole Marco Fassinotti si era avvicinato alla sua seconda apparizione del 2016, ossia il meeting internazionale di salto in alto andato in scena stasera a Banska Bystrica, in Slovacchia. Il risultato della pedana è stato semplicemente fantastico: 2,35. Un centimetro meglio del record italiano indoor da lui stesso detenuto, cioè quel 2,34 stabilito in due occasioni il 23 febbraio del 2014 ad Ancona e circa un anno fa a Hustopece.
È stata una serata eccezionale non solo per il 26enne torinese dell’Aeronautica ma anche per l’atletica italiana in generale. Marco Fassinotti è infatti arrivato secondo dietro all’altro azzurro Gianmarco Tamberi, detentore del record nazionale (2,37 saltato l’estate scorsa all’aperto) e capace di realizzare la stessa misura ma con meno errori. Una prestazione che rappresenta anche il season best a livello mondiale.
Terzo e quarto con 2,33, rispettivamente, il bahamense Donald Thomas (campione del mondo nel 2007) e il britannico Robbie Grabarz (bronzo olimpico a Londra nel 2012). Ottavo con 2,24 un altro italiano, Silvano Chesani, alla prima uscita internazionale dopo l’intervento al tendine a cui si è sottoposto nella scorsa primavera.
Comincia dunque con un punto esclamativo l’anno olimpico degli altisti italiani. L’augurio è ovviamente quello di ritrovarli a lottare per le primissime posizioni anche nell’appuntamento clou della stagione, i Giochi di Rio, riscattando un 2015 deludente – dal punto di vista dei risultati – per l’atletica italiana a livello assoluto.
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