"No, sono sincera non mi aspettavo di saltare 2 metri qui a Malaga. Ho fatto solo tre sedute di tecnica, da quando ho ripreso a pieno ritmo, e senza alzare troppo l'asticella: in più, oggi non c'erano le condizioni per salire molto in alto: 36 gradi di temperatura, vento in faccia, umidità...e anche un bel mal di pancia alla vigilia...insomma, un disastro. In pedana, con tutti questi problemi, all'inizio non riuscivo a piazzare due rincorse uguali, ma la differenza l'hanno fatta le mie condizioni di forma. Sto benissimo, anche perché non ho mai smesso completamente di allenarmi:
ci sono state solo due settimane di vera difficoltà, coincise con la terapia fisica che mi è stata prescritta per risolvere il problema all'alluce sinistro". Del dolore, nessuna traccia. La notizia più attesa. "Già. Non l'ho sentito proprio. Avevo anche paura che, raffreddandomi, tra un salto e l'altro, il problema venisse fuori. E invece, niente. Meglio così, ovvio. Adesso, solo allenamenti: mi dividerò tra Formia e casa, alternando mini periodi di tre giorni, con mio marito (ed allenatore, ndr) Massimiliano Di Matteo, Angelo Zamperin, e con il fisioterapista Antonio Abbruzzese. Ci sarà anche Chesani, per preparare Daegu (partenza per la Di Martino prevista il 24 agosto, ndr)". Per il Mondiale. Inevitabile una riflessione. "Mah, sono sempre convinta che le gare si facciano sul campo, ed una alla volta: ma certo, questa misura di Malaga, e l'essere seconda nella lista stagionale con la Vlasic, mi mette ottimismo. Vedremo. Posso solo dire che vado in Corea con qualche certezza in più".
Fonte: FIDAL