Stefano Ascari, amico e collaboratore di lunga data de Lo Spazio Bianco, nella sua veste di referente per la comunicazione per il progetto Atomico, presentato a Lucca da Doc Manhattan e altri autori di fumetti del calibro di Matteo Casali e Tuono Pettinato, ci ha inoltrato questa intervista a due voci, che vi presentiamo, tra Alessandro Apreda, meglio conosciuto come Doc Manhattan e e lo sceneggiatore Matteo Casali.
Innanzitutto perché Atomico?
Doc Manhattan [DM]: Citando Bart in una celeberrima puntata dei Simpson: “Non sono stato io!“
Il nostro comunque è un nucleare pulito. Energia da leggere e senza scorie radioattive, va’ che roba!
Volete conquistare il mondo?
Matteo Casali [MC]: (spalanca gli occhi, si guarda in giro e bisbiglia, “Doc, ci hanno beccati…!“)
É una rivoluzione? Perchè?
DM: Perché offrire dei fumetti di qualità a un prezzo bassissimo, riconoscendo il giusto contributo a chi li crea è da sempre una chimera del mondo del fumetto indipendente. Ma da oggi le cose cambiano: Atomico intende tracciare una nuova via.
Come vi immaginate il lettore “tipo” dei progetti targati Atomico?
MC: Ci vogliamo rivolgere a diversi tipi di lettori. Quelli attenti al fumetto da sempre, ma anche e soprattutto a quelli che, grazie alla loro curiosità, potrebbero scoprire uno strumento di intrattenimento dal quale si sono allontanati o che hanno fatto sempre fatto fatica ad avvicinare. La sfida è far innamorare del fumetto, di tanti fumetti diversi, lettori diversi. Il tutto con un approccio molto, molto “contemporaneo”, con serie e progetti, che tengano conto della costante evoluzione che, uno dei bisogni più antichi dell’uomo, quello di raccontare storie, sta attraversando nei tempi frenetici in cui viviamo. Serie TV, cultura pop, rielaborazione di generi classici. Non c’è limite, a dire il vero. E sono convinto che di lettori, là fuori, ce ne siano molti più di quanti siamo disposti a credere.
DM: Ragazzi in gamba dai 20 ai 40+ anni, nerd come me, malati di curiosità, appassionati del bello, in qualunque forma stramba si presenti.
È prevista una traduzione e distribuzione in inglese?
DM: Sì, direi di sì. Fin da subito se si riesce. Parte del Team Atomico è piuttosto conosciuto all’estero, quindi siamo orientati a rendere disponibile le nostre serie anche in lingua inglese.
È previsto uno sviluppo di animazione o in gioco?
MC: Devo davvero rispondere…? Se succede, sarà un piacere per tutti e uno splendido risultato. Ma nessun progetto partirà con l’intento di creare “solo” una Intellectual Property, che possa poi essere sviluppata altrove. Le storie appartengono agli autori e vengono realizzate a fumetti non perché non ci sono altre possibilità, ma perché per il fumetto nascono e vengono realizzate. Poi, certo, molti progetti hanno un potenziale di sviluppo multimediale, ma quella è solo “colpa” degli autori.
Perché affrontare un progetto del genere con il crowdfunding? Visti i nomi coinvolti e il livello dei progetti non dovrebbe essere difficile trovare un editore tradizionale…
DM: Abbiamo scelto questo approccio, perché per la prima volta nella storia, oggi i consumatori di intrattenimento possono dire la loro, contribuendo alla nascita di qualcosa, che amano e che vorrebbero vedere realizzato. Perché il tempo dei prodotti che dobbiamo ingoiare senza battere ciglio sta per finire e il fumetto ha bisogno di energie nuove. I lettori sono l’energia primaria; importanti QUASI quanto la creatività di chi i fumetti li realizza.
Come volete porvi rispetto agli altri progetti di crowd del mondo del fumetto?
MC: La voglia è quella di fondare un luogo unico, complementare al resto del mercato. Un’ “isola che non c’è” dove gli autori possano lavorare alle storie, che altrove farebbero fatica a essere prodotte e nelle quali i nostri lettori potranno decidere di credere, contribuendo a farle diventare realtà, con un piccolo investimento. L’intento non è quello di vedere Atomico come una serie di progetti staccati, ma come un’unità creativa; un brand di qualità che possa diventare un punto di riferimento per lettori vecchi e nuovi, dove autori esperti ed esordienti, senza pregiudizi, potranno provare a “sfogare” la loro creatività. Pensiamo che in un primo momento il progetto possa prendere piede attraverso la rete. Ma dal momento che anche noi ovviamente amiamo la carta, non escludiamo future possibili edizioni più classiche. Un po’ una Image Comics, per citare qualcosa di noto ai più, che però nasce online, per dare agli autori il loro spazio e spingerli, al momento opportuno, a trovarsi uno spazio anche sugli scaffali. Un posto così, in Italia, non c’è mai stato, mi sa.
Il fumetto può davvero esistere solo con autori e lettori?
MC: Da lettore, non hai a che fare con tipografi e distributori (a volte nemmeno sai che esistono). Il fumetto parla direttamente al lettore e l’autore dialoga con lo stesso destinatario attraverso la sua opera. Si può fare a meno della carta? Forse, sì. Di stampa e distribuzione? Probabilmente, sì. Ma dei lettori non si può fare a meno. E quindi nemmeno del fumetto.
Ci puoi dare qualche altra anticipazione sui contenuti?
DM: Saprete tutto, a tempo debito seguendoci su Facebook. Per ora vi basti sapere che ci sarà un ritorno da lungo atteso; una novità che riunisce in modo sorprendente talenti molto diversi e un progetto… atomico sotto parecchi punti di vista.
Matteo, il tuo ruolo in ATOMICO?
MC: Scriverò. A più non posso. Come non facevo dai primi giorni, da quando vide la luce Bonerest, per dirne una. Ma non solo, perché ho sempre amato il clima “da laboratorio”, quindi metterò la mia esperienza al servizio degli altri, in qualità di editor o qualsiasi altro ruolo possa servire a supportare il progetto.
E il tuo ruolo DOC?
DM: Questa è facile: a me, immagino, toccherà lo spam ubiquo in rete.
Perchè lanciare Atomico proprio ora?
DM: Perché l’allineamento astrale di piattaforma tecnologica adeguata, pubblico interessato alle novità, nostra voglia di fare e costellazione di Sirio il dragone è perfetto!
Il progetto ATOMICO in 5 parole?
MC: Mai visto prima. (serve altro?)
Creativo. (dall’idea a ogni progetto, un aggettivo che dice tutto)
HARD Rock. (per fare un bel po’ di rumore)
Accessibile. (per chi nel fumetto c’era e per chi ci sarà)
Coinvolgente. (perché sono i lettori a partecipare, diventando parte creativa e veri e propri “complici”)
DM: Nuovo. Esplosivo. Originale. Di tutti. Per tutti.
Riferimenti del progetto Atomico:
[email protected]
www.progettoatomico.it
www.facebook.com/progettoatomico