La voce dei Radiohead e il basso dei Red Hot Chili Peppers: album capolavoro
27 febbraio 2013
Un Red Hot Chili Peppers e il guru dei Radiohead insieme. Ma per fare cosa? Un disco bellissimo, ipnotico, poliritmico, con un po’ di funky e una giusta dose di elettronica. Non è un album alla Radiohead e men che meno alla Red Hot, ma proprio un’altra cosa, una bella cosa. Che suona bene, che ha intensità e gusto della sperimentazione. Un passo avanti. Ma non è confusione fine a se stessa.
In Amok, la forma canzone è presente dall’inizio alla fine. Non è un suono algido, quello degli Atoms for Peace, ma l’incontro ideale tra uomo e macchina, tra suono tradizionale e pulsioni moderniste. Come se la melodia e la tecnologia avessero trovato il perfetto punto di equilibrio. E poi c’è la voce di Thom Yorke, il filo diretto con tutto quello che i Radiohead hanno prodotto in questi anni. Amok è un album di canzoni in cui tutti gli strumenti, anche le chitarre qui trattate in modo sintetico, sono parte di un tutto. Un tutto che è musica, che è arte, che è genio.
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