ALLA VIGILIA DI UNA POSSIBILE AZIONE MILITARE GIUSTIFICATE DALL’USO DI ARMI CHIMICHE RICORDIAMO EPISODI CHE WASHINGTON NON VUOLE NEMMENO CITARE
1- L’esercito statunitense in Vietnam. Durante la guerra, nel periodo dal 1962 fino al 1971, le Forze Armate USA riversarono circa 88,1 milioni di litri di armamento chimico nel paese asiatico. Il governo vietnamita calcola che circa 400 mila persone morirono vittime degli attacchi; 500 mila bambini nacquero con qualche deficienza fisica per via delle complicazioni provocate dai gas tossici. Ma il dato più allarmante: più di un milione di persone soffre ancora oggi qualche tipo di deficienza o problema di salute dovuto all’uso dell’Agente Arancio (Agent Orange) – potentissima arma chimica utilizzata durante il conflitto.
2-Israele attacca la popolazione palestinese con Fosforo Bianco. Secondo organizzazioni per i diritti umani – come Amnesty International e Human Rights – il materiale altamente velenoso fu usato nel 2009 contro civili di origine palestinese in territorio israeliano. L’esercito negò all’epoca di aver usato armi chimiche. Tuttavia, anche alcuni membri delle stesse forze armate ne ammisero l’utilizzo.
3- Washington attaccò iracheni con Fosforo Bianco nel 2004. Giornalisti presenti durante la guerra in Iraq, testimoniarono l’utilizzo di armi chimiche da parte dell’esercito statunitense nella città di Fallujah. Inizialmente, i militari si giustificarono sostenendo che il materiale era servito appena per “illuminare la zona o per creare cortine di fumo”. Nel frattempo, il documentario “Fallujah, la strage nascosta”, del giornalista RAI Sigfrido Ranucci, presentava prove dell’attacco con testimonianze di membri delle Forze Armate USA che ammettevano l’accaduto. Bambini e donne furono fra le principali vittime.
4- La CIA aiutò Saddam Hussein a massacrare iraniani e curdi nel 1988 con armi chimiche. Documenti dell’Intelligence americana divulgati dopo dieci anni hanno rivelato che Washington sapeva che Saddam Hussein utilizzava armi chimiche durante la guerra Iran-Iraq. Malgrado ciò, continuò a collaborare col presidente iracheno. All’inizio del 1988, in particolare, Washington mise in allerta Hussein sullo spostamento di truppe iraniane. Utilizzando l’informazione, fu realizzato un attacco chimico che massacrò truppe iraniane in un villaggio abitato da curdi. Circa cinque mila persone morirono. Altre migliaia furono vittime degli effetti successivi dei gas velenosi.
5- Gli USA realizzarono test chimici in quartieri poveri e neri di St. Louis. All’inizio degli anni 50, l’esercito nordamericano organizzò un test militare in alcuni quartieri popolari di St. Louis, caratterizzati da popolazione in gran parte nera. Il governo disse agli abitanti che avrebbe realizzato un esperimento con fumogeni di illuminazione “contro minacce russe”. Invece, la sostanza immessa nell’atmosfera conteneva gas soffocanti (ndt: secondo la professoressa Lisa Martino-Taylor’s del St. Louis Community College a Meramec, si trattò probabilmente di “un mix di particelle radioattive con cadmio solfuro di zinco”. ). Dopo i test, un grande numero di persone della zona svilupparono un cancro. Non esistono note ufficiali sul numero delle persone vittime dell’attacco chimico.
6 - L’esercito USA bombardò truppe irachene con armi chimiche nel 2003. La crociata di Washington alla ricerca di armi nucleari registrò episodi di lancio di sostanze chimiche contro militari iracheni, che finirono per colpire dei civili. Durante il 2007 e 2010, centinaia di neonati nacquero con delle malformazioni. “Le armi utilizzate durante la guerra in Iraq distrussero l’integrità genetica della popolazione irachena”, dichiarò per l’occasione Cristopher Busby, segretario del comité europeo dei Rischi di Materiale Radioattivo.
7- Giapponesi furono massacrati col Napalm tra il 1944-1945. Nel 1980, l’ONU dichiarò che l’utilizzo del Napalm (un tipo di alcool gelatinoso ad alto grado di combustione) sarebbe stato a partire da quel momento considerato crimine di guerra, considerato l’effetto assolutamente devastante della sostanza. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’esercito statunitense rovesciò sui giapponesi l’equivalente sufficiente a bruciare 100 mila persone, lasciarne più di un milione ferite e distruggere migliaia di abitazioni.
*Dodô Calixto
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org