La primavera porta con se l’aumento dei sintomi legati alle allergie, come gli attacchi di asma.
L’asma è una patologia in aumento e molto frequente anche nella popolazione pediatrica. Sapere cosa fare in caso di un attacco di asma è importante per tutti, non solo per il bambino che ne soffre.
Un attacco d’asma è dovuto ad un brusco restringimento del calibro dei bronchi che portano l’ossigeno agli alveoli polmonari dove passa nel sangue. Restringimento dei bronchi vuol quindi dire meno ossigeno che passa nel sangue, difficoltà a respirare e spesso il classico fischio che in alcuni casi si può ascoltare anche senza fonendoscopio.
Sono diversi i fattori che possono scatenare un attacco d’asma:
- Abbondanti allergeni inalati (graminacee per esempio)
- Infezioni virali
- Sforzo fisico
- Fumo di sigaretta
Gli attacchi d’asma di solito sono preceduti da segni di avvertimenti che anticipano di alcune ore la comparsa dei sintomi respiratori. Questi segnali variano da paziente a paziente e possono essere diversi di volta in volta anche nello stesso soggetto.
Bisogna imparare a riconoscere i segni di avvertimento del paziente ed agire prontamente su di essi, in questo modo si potrà evitare attacchi d’asma molto gravi.
I principali segni di avvertimenti che anticipano la comparsa degli attacchi d’asma nel bambino sono: naso che cola, starnuti ripetuti e tosse secca insistente, soprattutto notturna.
La tensione emotiva peggiora gli attacchi d’asma, per cui è fondamentale che i genitori rimangano calmi ed assicurino altrettanta tranquillità al bambino.
I farmaci da utilizzare in caso di attacco d’asma sono i broncodilatatori (salbutamolo) che servono a riaprire i bronchi che si sono chiusi velocemente.
Il salbutamolo è in gocce per aerosol che vanno sempre diluite in almeno 3 ml di soluzione fisiologica o spray da utilizzare sempre con un adeguato distanziatore.
Va somministrato secondo il seguente schema:
Aerosol: adeguato numero di gocce di broncovaleas in base al peso del bambino diluite in almeno 3 ml di soluzione fisiologica
- 3 volte al giorno per 4 giorni
- 2 volte al giorno per 3 giorni
- 1 volta al giorno per 2 giorni
oppure, spray con distanziatore
- 3 – 4 puffs al giorno per 4 giorni
- 2 – 3 puffs al giorno per 3 giorni
- 1 – 2 puffs al giorno per 2 giorni
Se vengono utilizzati gli spray e non si ottiene una risposta immediata alla prima somministrazione si possono ripetere i puffs fino a quattro somministrazioni nella prima mezzora. L’areosol può essere ripetuto dopo venti minuti se non vi è stato alcun miglioramento dei sintomi.
Se la situazione non migliora bisogna avere a portata di mano un cortisonico da somministrare per bocca e portare il bambino al più vicino pronto soccorso possibilmente pediatrico.
I farmaci e le relative apparecchiature per somministrarli vanno tenuti sempre a portata di mano e condotti ovunque vada il paziente.
Se si ha intenzione di allontanarsi da casa per un periodo di tempo superiore ai due giorni è meglio fare una scorta adeguata delle medicine necessarie.