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“Attaquer le soleil. Il Marchese de Sade si svela al Musèe d’Orsay”

Creato il 31 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Il Marchese de Sade, il controverso autore di numerose opere letterarie e filosofiche, molte delle quali scritte nel periodo di prigionia in carcere, si rivela in una mostra che ne celebra il personaggio.

Il Musèe d’Orsay ha inaugurato a Parigi, il 14 ottobre, una mostra che durerà fino al 25 gennaio 2015 e ripercorrerà la storia artistica del Marchese vissuto alla fine del Settecento, autore di diversi libri erotici, drammi teatrali e testi filosofici. La mostra intitolata “Sade. Attaquer le soleil” si pone come obiettivo quello di ripercorrere le vicende del de Sade attraverso una selezione di opere d’arte di Goya, Gericault, Ingres, Rops, Rodin e Picasso, ed affronta temi come “la ferocia e la singolarità del desiderio, della distanza, dell’estremo, del bizzarro e del mostruoso, del desiderio come principio di eccesso e di ricomposizione immaginaria del mondo”, discussi dal Marchese stesso nei suoi scritti.

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E’, altresì, affidato alla mostra il compito di mettere in luce la rivoluzione della rappresentazione inaugurata dai testi dello scrittore, attraverso la presentazione delle opere degli artisti sopra citati; i temi contemporanei vengono riletti, nella mostra, sotto lo sguardo del Marchese de Sade e dei suoi scritti inseriti nell’Indice dei libri proibiti della Chiesa Cattolica nel 1814. Lo spot che pubblicizza la mostra ha suscitato molte polemiche; realizzato da David Freymond e Florent Michel, richiamando lo stile provocatorio di de Sade, mostra la simulazione di un’orgia, con i corpi degli attori a formare il nome del marchese.

In ragione dei temi trattati, delle immagini usate, sul sito dell’esposizione si può leggere l’avvertimento “il carattere violento di alcune opere e documenti può urtare la sensibilità dei visitatori”. Con queste dovute “avvertenze”, se qualcuno capitasse a Parigi nei giorni della mostra e volesse soddisfare la propria curiosità, auguriamo buona visione.

Alessia Aragrande



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