Attentati coordinati in serie nella mattinata di Baghdad: almeno quaranta morti. La firma sembra di essere quella di al Qaeda

Creato il 22 dicembre 2011 da Samalos

Il fumo proviene da una delle zone colpite dagli attentati


BAGHDAD - E' salito a 40 morti il bilancio della serie di attentati che hanno colpito stamane Baghdad. Ci sono anche 130 feriti
Diverse bombe, secondo quanto riferito da fonti dell'ospedale di Baghdad, hanno colpito il centro, il nord, l'est e l'ovest della capitale. La serie di attentati arriva ad una settimana dalla fine della missione Usa in Iraq. Quattordici obiettivi di vario genere sono stati colpiti in altrettante zone della città tra cui al-Amil nel sud della città e Halawi e Karrada più vicino al centro. Si è trattato di quattro autobombe e di dieci ordigni esplosivi. Gli scoppi si sono susseguiti nell'arco di due ore e sembrano aver colpiti quartieri commerciali abitati da sunniti e sciiti. Tra gli obiettivi,  gli uffici della Commissione d'integrità, quella destinata alla lotta alla corruzione. Qui c'è stato un mortoI piu' che probabili attentati simultanei coincidono con la grave crisi politica in corso in Iraq, dove un ordine di arresto e' stato spiccato contro uno dei due vice presidenti, il sunnita Tareq al-Hashemi, per attivita' terroristiche .

Gli analisti dicono che il livello di coordinamento suggerisce una capacità di pianificazione disponibile solo ad al-Qaeda in Iraq.Ad al-Amil ci sono state due esplosioni, la seconda delle quali sembrava predisposta contro i soccorritori richiamati sulla scena della prima e.Raghad Khalid, un insegnante in una scuola materna a Karrada, ha detto che tutte le finestre dell'asilo erano state frantumate"I bambini sono spaventati e piangono Alcune parti del autobomba sono all'interno del nostro edificio." Il vice presidenteHashemi nega le accuse che gli vengono rivolte dal premier. Egli è attualmente a Irbil nel Kurdistan iracheno, sotto la protezione del governo regionale, ma il presidente Maliki ha chiesto che sia consegnato al governo. 
Le ultime truppe americane  che erano in Iraq sono partite domenica, quasi nove anni dopo la guerra che aveva rovesciato Saddam Hussein, nel 2003.
Il presidente Obama ha riconosciuto che la situazione non è perfetto, ma ha detto che le forze statunitensi hanno lasciato dietro di sé "un sovrano, stabile e autosufficiente Iraq, con un governo rappresentativo eletto dal suo popolo".

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