La polizia marocchina suppone che degli emuli di Al Qaeda siano gli autori dell’attentato di ieri mattina al Caffè Argana di Marrakech, disponendo da oggi di in un identikit del possibile autore. L’attentato, è stato confermato oggi, è stato provocato da un dispositivo di comando a distanza, ha indicato il ministro dell’Interno Taïeb Cherkaoui nella seduta del Parlamento di questa mattina. La pista del terrorismo resta quindi la privilegiata. Un video attribuito all’organizzazione Al Qaida nel Maghreb Islamico, postato su Internet, minacciava il Marocco tre giorni prima dell’attentato di ieri. Questo video è stato messo in linea il 25 aprile su Youtube e presenta cinque giovani armati e uno di loro prende la parola per annunciare la loro determinazione a difendere dei prigionieri detenuti in Marocco. “Mi indirizzo al mondo musulmano in generale al Marocco in particolare che sta conducendo una guerra senza ringraziamenti contro i musulmani”, dichiara il giovane che si si definisce “marocchino”, membro di AQMI, dal nome di Abou Abderrhmane Al-Magrib. Il video prosegue con queste parole: “Io dico a quegli impietosi del Marocco e ai loro cani complici, oltre a tutti i servizi segreti e alle spie, che noi siamo qui. Io dico agli impietosi marocchini: sino a quando voi continuerete a tenere imprigionati dei credenti nelle vostre carceri, in particolare quella di Salè?. Io dico a miei fratelli prigionieri e oppressi, pazienza. La vostra causa e la nostra e i vostri problemi sono i nostri. L’ora della vittoria è imminente”, assicura il giovane mascherato con un forte accento algerino. Oggi a Marrakech si respira una forte emozione anche se, sulla Place Jemaa el Fna, tutto è tornato alla normalità. Le transenne sono poste a circa 50 mt da quello che rimane dell’ingresso del Caffè Argana e tante ghirlande di fiori bianchi sono state adagiate sul selciato, a dimostrazione della solidarietà per le vittime del brutale atto terroristico. I turisti sono tanti, ho percorso tutto il souk Smarine sino al Museo di Marrakech e ho incrociato tanti occidentali, come sempre. E di poche ore fa la notizia che l’Interpol ha offerto la sua collaborazione per chiudere l’identificazione dei corpi rimasti ancora senza un nome. Le autorità marocchine e francesi avevano immediatamente denunciato ieri il fatto come “atto terroristico”, in un paese dove la regione del Sahara è molto attraente per l’organizzazione di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI), che ha già in ostaggio da alcuni mesi un gruppo di francesi. L’attentato ad oggi non è ancora stato rivendicato e gli inquirenti stanno procedendo a molteplici interrogatori e nella serata di ieri sono state arrestate oltre 40 persone. Sono stati ascoltati inoltre alcuni turisti olandesi che hanno descritto un uomo sospetto che hanno incrociato nel Caffè Argana e importante la testimonianza di Mr. John Van Leewan e M.me Marjolein Appel che ha permesso di creare un ritratto virtuale del terrorista. I due turisti, sono stati condotti poi all’orbitorio per verificare se la persona da loro descritta era presente tra le vittime, senza pero’ individuarla. Secondo la testimonianza di Leeuwen si tratta di un giovane arabo, rasato e con i capelli lunghi. Il giovane era vestito all’occidentale e ascoltava della musica su un lettore MP3 e al suo fianco si trovava un grande zaino e una sacca da sport. A questo punto le versioni dei testimoni si accavallano e se per alcuni il kamikaze si è fatto esplodere all’interno del caffè, per altri il terrorista si è allontanato lasciando l’ordigno nel locale. Il movimento islamico Giustizia e Benevolenza, uno dei più importanti del Marocco, proibito ma tollerato dalle autorità, ha condannato come “un atto barbaro” l’episodio di ieri rinnegando ogni forma di violenza all’interno del movimento. Il Movimento del 20 Febbraio, che ha organizzato regolarmente delle manifestazioni pacifiche, ha condannato l’attentato definendolo “ignobile” e a messo in guardia contro “atti lesivi ai diritti umani” in occasione dell’inchiesta. Ieri sera, al tramonto, un sit-in spontaneo per ricordare le vittime e dire no al terrorismo, ha radunato centinaia di marocchini e molte Associazioni della città davanti al Caffè Argana.