Attentato alla rivista satirica Charlie Hebdo, 12 le vittime

News Europa: Il fondamentalismo islamico torna a scuotere l’ Europa e lo fa stavolta contro la cultura, quella satirica. Ad essere colpita oggi è stata la rivista satirica Charlie Hebdo con sede a Parigi. Nel giro di pochi minuti un commando armato di kalashnikov ha fatto irruzione negli uffici e ha ucciso 12 persone tra cui il direttore del giornale, Stephane Charbonnier, tre dei vignettisti più importanti del periodico e due agenti della polizia. I feriti sono invece 8 di cui 5 in gravi condizioni. Pare che gli attentatori fossero solo tre. Erano incappucciati, vestiti di nero, parlavano francese e pare abbiano inneggiato all’Islam pronunciando la frase “Allah u Akbar” (Dio è grande) e altri frasi del tipo “Vendicheremo il Profeta”.

Proprio oggi era in corso una riunione di redazione e negli uffici si trovavano molti dei giornalisti che lavorano per il periodico. Dopo l’attentato i terroristi sono scappati con un auto rubata ad un automobilista passante che è stato anche’egli aggredito. Circa 3 mila tra poliziotti e gendarmi sono gli uomini impegnati nella ricerca degli attentatori.

Prima dell’attentato nell’account twitter del periodico era stata pubblicata una vignetta con il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, che augurava il buon anno. Mentre il numero di questa settimana recava un pezzo sull ’ultimo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq, ”Sottomissione”, che narra di una Francia immaginaria governata da leggi e uomini islamici.

Charlie Hebdo ha sempre trattato la tematica islamica con le sue vignette satiriche. Nel 2011aveva fatto scalpore anche la vignetta raffigurante un bacio tra un uomo islamico e uno bianco con addosso una maglietta con il logo del Charlie Hebdo. Tale illustrazione era stata pubblicata una settimana dopo l’incendio della sede della redazione provocato con delle molotov.Mentre nel 2012 fece parlare molto la vignetta con Maometto nudo sdraiato sul letto che recitava una battuta di Brigitte Bardot “E il sedere? Ti piace il mio sedere?”.

Da tempo la rivista, che non ha mai risparmiato nessuno con le sue critiche pungenti e umoristiche, è sotto attacco ma questa è stata la volta dello spargimento di sangue.