Magazine Maternità

Attenti a quello!

Da Carlas73

Mi veniva da dire attenti a quei due, poi anche se il nano sembra siano due bambini assieme mi sono risolta per il singolare. Stavolta non parlo del Morbo di Hirschsprung, ma semplicemente di mio figlio e di come cerco ancora e sempre di osservarlo dall’esterno per capire che tipo di persona sta diventando e come potrebbe evolversi in futuro, anche e soprattutto a fini educativi ovviamente.
Mi ha colpito la settimana scorsa il commento di una mamma ad una festa di compleanno: “ma io non lo conoscevo così, lui sempre preciso e tranquillo, sembra scatenato: mi pare che sia più sicuro di sé”. In effetti, il nano in compagnia, sia di adulti che conosce che soprattutto di coetanei, è forse non scalmanato ma comunque un bambino bello vivace pronto a qualsiasi gioco, per nulla disposto a starsene fermo da qualche parte ed estremamente caciarone, attivo e fisico se vogliamo. Non ha mai avuto nella sua breve vita lunghi momenti di timidezza o di introversione, ma ultimamente da più parti sono arrivati commenti di adulti che meravigliati notavano la sua tranquillità e sicurezza nell’affrontare un colloquio o un incontro con un adulto. Qualche mese fa ero piuttosto dubbiosa sulla sua tranquillità nell’elaborare un rapporto con un coetaneo sconosciuto e forse ancora qualche remora sulla sua maturità in tal senso mi rimane, ma complessivamente continuo a meravigliarmi di quanto, dall’esterno ed in situazioni anche particolari, sembri un bambino che ha una serenità ed una capacità di approcciare i singoli momenti che a me risulta sbalorditiva. Ed ancora mi chiedo dove e come trovi la forza e la capacità di essere così.

Faccio alcuni esempi: dopo aver vissuto l’autunno in incertezza se iscriverlo alla scuola primaria ed essermi decisa in senso positivo per non aver ricevuto nessun veto assoluto all’anticipazione da parte delle maestre della scuola materna, incappo in un day hospital programmato in cui viene fatta anche una valutazione neuroevolutiva del nano. Rimane mezzo incollato alla sedia senza agitarsi più di tanto per circa 45 minuti di seguito a rispondere a test cognitivi (per chi volesse maggiori informazioni, ho saputo poi trattarsi della scala di performance di Leiter, o meglio di quella revisionata), incalzato dalla psicologa che gli fa i complimenti e quindi lo gasa ancora di più. La conclusione risulta in un’iniziale commento “è più avanti della sua età” sottoscritto dalla relazione finale che dichiara un QI di 135, ma soprattutto dalla risata fragorosa di fronte alla risposta del nano alla domanda della giovane dottoressa “ma non ci vai mai a dormire nel lettone di mamma e papà?” a cui lui risponde serafico “no, è papà che mi ci porta la mattina quando non vado a scuola”. Poi, ovviamente, la questione lettone è solo puramente abitudine dei bambini e dei genitori e quindi non è assolutamente indicativa di nulla, ma credo mi abbia spiazzato la naturalezza con cui Claudio ha risposto alla domanda, che forse gli è pure sembrata un po’ strana, ma soprattutto la sicurezza e la concentrazione con cui ha tenuto il confronto con la dottoressa al momento dei test. In particolare, ci sono state domande a cui io ancora mentalmente non ero arrivata alla risposta e lui invece già chiudeva e passava ad altro. Quest’episodio mi ha maggiormente rassicurata sul fatto che il nano è pronto per passare alla scuola elementare e che qualunque problema, angoscia, ansia con cui potrebbe affrontare i primi confronti li potremo superare insieme come abbiamo fatto finora per tante altre problematiche.
Così come in occasione dell’incontro con le psicologhe dell’ente a cui stiamo affidando la nostra adozione internazionale, ci ha meravigliati e stupiti sia per il suo comportamento più che adeguato alla situazione (non che fosse spontaneo completamente, poiché sapeva quanto fosse importante visto che gli spieghiamo sempre tutto), ma ha saputo affrontare le domande anche se con un livello di chiusura piuttosto alto, dato il tempo medio con cui rispondeva, comunque con naturalezza. Come quando alla domanda “ma se il fratellino o la sorellina ti rompono la stazione di polizia che ti ha portato la Befana, che fai?” lui ha risposto senza manco scomporsi “prendiamo le istruzioni e la ricostruiamo insieme”. In quell’occasione, peraltro, ci siamo resi conto di come forse lui frequenti poco il “diverso”, poiché alla domanda “e se il fratellino o la sorellina sono scuri come quei bimbi delle foto?” indicando dei bimbi spiccatamente africani lui ha risposto un po’ dubbioso “no”: sicuramente non frequentiamo né siamo circondati da tipi particolarmente stranieri, ma non mi era mai sembrato che per lui fosse un problema, vedremo se così è quando affronterà le feste molto internazionali e colorate dell’ente, anche se mi rimane sempre il dubbio che si trattasse di una reticenza nei confronti dell’età che quelle foto mostravano.
A fronte di questi episodi di particolare maturità ed appropriatezza, talvolta mi ritrovo un piccolo scatenato che strappa i jeans sui campi per correre dietro ad un pallone, che suda come un pazzo per fare “la lotta” al campo pasquale della palestra, che riesce quasi a non stare fermo per una cena da Mac per il semplice fatto che ci sono altri bimbi ed è eccitato come se avesse bevuto litrate di caffè oppure potrebbe passare per un iperattivo in queste occasioni, un bambino con tutti i suoi capricci e lagne ed affermazioni della sua personalità con una serie di No a qualsiasi affermazione o proposta dei genitori, nel momento in cui si è tra le mura di casa da soli, un bambino che quando si sveglia la mattina impiega mezz’ora alla colazione ed ai pasti, se gli si presenta qualcosa di diverso dalle solite che ha imparato ad apprezzare, anche se nell’ultimo anno finalmente si contano sulla punta delle dita le occasioni di digiuno totale a scuola o fuori.
Insomma, continuano gli alti e bassi nei suoi comportamenti e di conseguenza quelli miei appresso a lui ed al giudizio che tento di dare all’educazione che sto impartendo ed a me come madre in generale, e sempre di più mi sembra si stia profilando una specie di Dr Jeckyll e Mr Hyde: quasi perfetto bambino all’esterno e perfetto suo rappresentante con tutti i lati negativi in privato, assieme a quelli positivi. Solo che quando si è stanchi, demotivati all’esterno ed oppressi dalle incombenze giornaliere e casalinghe i lati negativi sembra prevalgano sempre: e quindi, facciamo tanti bei respironi, chiudiamo gli occhi immaginando un’isola felice e riprendiamoci facendoci dare un bell’abbraccio e bacio dal nostro piccolo mutante.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog