Sabato 5 maggio 2012 ore 05:41, sono perfettamente in orario sul ciglio del marciapiede pronto a partire, sono carichissimo e non vedo l’ora di arrivare a Pisa, ora manca solo che arrivi la macchina dei miei compagni per iniziare la giornata.
Squilla il cellulare, è il Ninja, rispondo dubbioso:
- “Che c’è?”,
- “Siamo in ritardo… Hunter ha… problem… ‘melback” ricevo male ma nonostante questo mi si gela il sangue, proseguo:
- “Ritardo di quanto?” chiedo già timoroso,
- “…inque minuti” gracchia,
- “Come? Di quanto siete in ritardo?” insisto io,
- “Venticinque”.
Scende il silenzio, non rispondo, non ne ho la forza senza un caffè quindi metto tutto giù e mi siedo tra il mio zaino, la borsa col cambio, un paio di IRGuns e rimango in compagnia del mio sconforto.
Erano due settimane che ci stavamo preparando per questo evento, il primo torneo ufficiale di pattugliamento LRRP di 24 ore con sistema Lasertag, organizzato dai Lupi Lasertag Lucca e sotto la supervisione della ASNWG!
Avevamo studiato il book, la cartina, le missioni, i dettagli chiari e quelli appena accennati, ci eravamo divisi i compiti e studiato le parti, avevamo preparato le IRGuns impostando e controllando i settaggi, collimato le ottiche, installato lampade per la notte, accumulando birra dopo birra una notevole carica. Non c’eravamo fatti mancare neanche un’uscita di gruppo per acquisti dell’ultimo minuto a completare il nostro equipaggiamento e ora, a poche ore dall’inizio del Torneo, cominciavamo la giornata accumulando un ritardo pazzesco… Va beh
- “ma d’altronde noi dei Black Sheep IRCT Milano iniziamo sempre male questi appuntamenti!” borbottavo tra me e me, solo, accovacciato su quel marciapiede, mentre questi pensieri non mi confortavano minimamente.
Finalmente arrivano, carichiamo tutto in auto e partiamo, Hunter il capo-squadra alla guida, Gunny il geniere, Ninja lo scout, Nippon il medico ed io, il cartografo, tutti stipati come delle sardine con gli elmetti e gli zaini che ci arrivano alla gola, ci dirigiamo velocemente al secondo appuntamento a San Zenone Ovest, la prima area di servizio della A1, dove ci aspettava il sesto operatore DREDD, il nostro sniper, per una veloce colazione e la suddivisione del team nelle due auto. Scopriamo che il ritardo è stato causato dall’esplosione della camelback di Hunter, la cannula aveva ceduto e un litro di gatorade si era riversato su pavimento e divano di casa! Voi avete mai sentito una scusa più originale? Gli diamo credito e ci facciamo offrire la colazione per suggellare le nostre bocche.
Ripartiamo e la strada scorre veloce mentre con Hunter ripassiamo le nostre coperture da giornalisti freelance che ci serviranno in gioco per strappare informazioni preziose alla cattura di un capo dei terroristi.
Visto che ci siamo, ripassiamo tutta la trama e gli eventi principali: la cornice di tutto è la presenza di un contingente italiano in Afghanistan a seguito delle forze di pace, durante la mattina un convoglio VIP è stato oggetto di attacco da parte degli insurgent e si sono persi i contatti, si suppone ci siano ostaggi in mano ai terroristi, inoltre non sappiamo contatti, si suppone ci siano ostaggi in mano ai terroristi, inoltre non sappiamo più nulla degli uomini dell’esercito che dovevano mettere in sicurezza il percorso e che sono andati in soccorso al convoglio. Search and Rescue, questo il compito principale che ci viene assegnato, oltre che l’individuazione e l’eliminazione del capo dei terroristi responsabile degli attacchi nell’area.
Il parcheggio è semi-vuoto troviamo solo gli amici del Club LT Genova che si stanno preparando mentre una schiera di organizzatori dei Lupi ci accoglie come sempre con grande simpatia.
Così passano un paio d’ore tra vestizione, consegna documentazione, ultime correzioni dei settaggi prima del Check delle IRGuns da parte degli arbitri. Nel frattempo arrivano tutti gli altri: IRE Legion di Salerno con 2 team di gioco e gli Indomita Legio Quartu Sant’Elena, scopriamo infatti che i Mori dell’Isola d’Elba hanno dato forfait all’ultimo,
- “Eh vai ragazzi! Non saremo sicuramente ultimi in classifica!” afferma sarcastico il Gunny!
Si va al Briefing, io, Hunter e Nippon in rappresentanza del nostro team seguiamo le indicazioni che ci portano in un piccolo cinema locale dove ascoltiamo Daniele il Presidente dei Lupi che ci riassume gli ultimi dettagli e ci fornisce i codici per svolgere le nostre missioni.Tornati alla squadra, forniamo le ultime indicazioni, distribuiamo le fascette fornite dall’ASNWG per indicare medico e geniere, infiliamo gli zaini, imbracciamo le nostre IRGuns e saliamo sui mezzi; a PMC2, il nome in codice del nostro team, è stato assegnato lo Starting-Point 3, a circa 3km di distanza, situato a est rispetto al campo. Il trasporto su Land Rover ci sballotta parecchio ma fa salire l’adrenalina e ci fa entrare definitivamente nella parte… Che il gioco abbia inizio quindi!
- “Luce Verde per PMC 2” gracchia la radio del nostro arbitro.
Sono le 14:25, attiviamo le nostre IRGuns, carichiamo il colpo in canna e ci addentriamo sul sentiero che ci porta all’interno dell’Area Operativa.
Pronti via, ci tocca una bella pendenza del 30% per un buon 200 metri di salita, così ci inerpichiamo per lo stretto sentiero, il primo target in agenda è una delle coordinate dove è segnalata la presenza di uno dei 15 IED dell’OBJ Bravo.A metà salita Hunter ha un problema radio, fermo la colonna e provvedo a risolvere la questione. Rimaniamo fermi 5 o 6 minuti, a sapere quello che stava per succedere avremmo aspettato di più, difatti un paio di minuti ci avrebbero salvato dall’incontro con la prima pattuglia di contro interdizione che casualmente passava proprio davanti al sentiero da cui la nostra avanguardia spuntò fuori! Ingaggio immediato ma a corto d’ossigeno per via della salita, paghiamo subito pegno con l’eliminazione di 4 operatori su 6 prima di dichiarare chiuso lo scontro.
Non ci perdiamo d’animo e passiamo oltre, dopo aver disinnescato lo IED, troviamo un posto riparato nella boscaglia, apriamo la mappa e facciamo un nuovo Briefing di squadra ora che abbiamo testato sulla pelle “cosa” è questo campo!Fino a quel momento avevamo potuto solo osservare una cartina, certo sapevamo che la zona della AO si trovava a Santa Maria a Monte, tra Staffoli e Cerretti, nella provincia di Pisa e sapevamo che copriva circa 600 ettari (6km quadrati) con un perimetro totale di oltre 10km, altra cosa però era rendersi veramente conto sul campo di quanto fitta fosse la vegetazione, di quanto rapidamente i dislivelli venivano coperti da sentieri impervi e faticosi e di quanto pesasse tutto l’equipaggiamento che avevamo al seguito.
Non decidiamo di approntare un bivacco nascosto dove lasciare gli zaini, questa scelta la pagheremo per il resto del torneo.
Sotto un sole caldissimo, tra sali e scendi continui, passano le prime ore nelle quali smarchiamo punto dopo punto il nostro piano e cominciano a ridursi le quasi 30 coordinate delle 7 missioni che abbiamo da svolgere.
In primis quello di identificare e marcare gli IED dell’OBJ Bravo, raggiungere l’area dell’OBJ Alfa dove si dovrebbero trovare gli uomini del convoglio VIP del quale abbiamo perso contatto, probabilmente sono feriti a seguito di un’imboscata e il nostro compito sarà di portare un primo soccorso e individuarli per il recupero. Abbiamo in agenda anche un paio di appuntamenti telefonici con degli infiltrati per reperire le coordinate e risolvere l’OBJ Charlie, il capo degli insurgent della zona che deve essere eliminato ad ogni costo, oltre che l’OBJ Golf, un gruppo di terroristi intenti a preparare un’auto bomba che noi dobbiamo chiaramente rendere inoffensiva.Siamo anche un po’ sfortunati e incrociamo spesso le pattuglie della contro-interdizione, alcune riusciamo a evitarle camuffandoci nella vegetazione e lasciandole passare, specialmente quelle motorizzate, altre invece ci intercettano! Certo vinciamo gli scontri però questo ci fa perdere punti ma ancor peggio ci fa perdere tempo prezioso!
Ore 18:10 Riusciamo ad arrivare in zona finestra dell’OBJ Echo dove si dovrebbe trovare il capo scorta del VIP, catturato a trovare il capo scorta del VIP, catturato a seguito dell’imboscata al convoglio ed ora in mano agli insurgent. Chiediamo luce verde, il comando ce la concede ma abbiamo 40 minuti d’attesa, per cui approfittiamo di questo momento di grazia per recuperare le forze. Molliamo quei maledetti zaini e non vi dico le parole che non vengono giù appena le spalle si liberano, contattiamo l’infiltrato Golf e stabiliamo con lui un appuntamento alle 21:20 e le coordinate per il rendez-vous.
Ninja mangiucchia qualcosa … è tutto il giorno che sgranocchia cibo! Gunny gorgheggia riprendendo fiato. Nippon si fuma un sigaro tipo Hannibal Smith mentre escogita un piano ben riuscito. DREDD fa la guardia acquattato sotto una ghillie stile pastore maremmano fradicio arrovellato in un cespuglio infangato. Hunter gioca con il GPS ed io bevo, bevo, bevo … Lo so, così non arriverò alla fine ma, spero nella notte umida per recuperare.
Mentre siamo in questo paradisiaco momento di relax, udiamo rumori vicino, ci
zittiamo immediatamente e d’istinto tutti alzano le armi, una squadra avanza a 30 metri da noi. Rimaniamo in silenzio perché immaginiamo sia il team che attacca l’OBJ. Ci notano e cominciano a sparare … All’improvviso il delirio, le nostre IRGuns fischiano per il fuoco amico, tutti ci sparano mentre noi gli gridiamo:
- “Blu! Blu! Blu!”.
Un minuto di fuoco a raffica e poi finalmente si calmano… Troppo tardi però. La difesa di Echo a un centinaio di metri li ha sentiti benissimo, sarà una disfatta.
Tocca a noi, ma sanno dove siamo grazie al casino di poco prima e l’operazione è compromessa anche per noi, arriviamo molto vicini a concludere Echo ma purtroppo tutto il team viene eliminato prima di bonificare l’area. Mancato per poco l’OBJ ci dirigiamo subito a sud con in mente solo l’OBJ Alfa ed i feriti da soccorrere.
Per buona parte del percorso riusciamo ad evitare le continue ronde che battono l’area, individuiamo 4 dei 6 feriti, poi ci ritroviamo praticamente accerchiati dalla contro-interdizione. Ovunque ci giriamo individuiamo pattuglie agli estremi dei sentieri, proviamo quindi ad attraversare una piccola vallata ma una terza pattuglia ci aspetta sull’altro versante e così inizia una mezz’ora di scontri a fuoco che ci vedono al centro dell’azione, manco fossimo il 7° cavalleggeri a Little Big Horn!Finalmente, ripulita la zona, entriamo in un’area poco controllata, individuiamo il 5° ferito ma poi tramonta il sole, il tempo limite per OBJ Alfa è arrivato.
Alziamo il passo e ci dirigiamo all’incontro stabilito per le 21:20 e nel frattempo cerchiamo di chiamare l’infiltrato Charlie ma la depressione in cui ci troviamo non ha copertura cellulare, per cui tutto sembra inutile… Sono le 20:40 e la nostra finestra è sempre più stretta.
I minuti corrono veloci come i nostri passi nel sottobosco. “No Signal” segnalano tutti i nostri cellulari, mentre siamo costretti ad accendere le torce sui fucili per vedere dove mettiamo i piedi.
Ore 20:52 a pochi minuti dal termine della finestra un paio di tacche improvvise fanno il miracolo.
- “Pronto? Qui PMC2 a contatto Charlie” riesce a dire Hunter,
- “Zurigo 24” risponde all’evidente domanda del contatto,
- “Perfetto domani mattina ore sette zero zero” conferma annuendoci col capo, poi rileviamo le coordinate fornite 3 o 4 volte a causa della scarsa ricezione.
Grandissimi, appena in tempo, questa è chiaramente stata una botta di fortuna a compensare la giornata che tutto era stata tranne che buona con noi!
Passata l’euforia per lo scampato rischio di perdere l’appuntamento per Charlie, proseguiamo in religioso silenzio la marcia verso il rendez-vous con Golf, la fatica e il poco allenamento ora cominciano a farsi sentire, manca poco più di 1km e mezzo al punto stabilito e ci rimane meno di mezz’ora… questo è il colpo di grazia al morale che 20 minuti dopo crolla di fronte all’ennesima ripidissima salita.
Ci dividiamo, quelli con ancora aria nei polmoni tentano di raggiungere l’appuntamento in tempo, possono farcela, mentre quelli in debito d’ossigeno e cioè io, Gunny e DREDD proseguiamo con lentezza con la promessa di raggiungerli.
In cima alla salita mi sento Bernadette… ho le visioni mistiche! Espiro, inspiro, espiro, inspiro, espiro, inspiro e capto cenni di comunicazione dal nostro team avanzato… mi raggiungono Gunny e DREDD.
- “Ragazzi mi sembra di aver capito che al prossimo bivio dobbiamo prendere la seconda a sinistra… ma viste le mie condizioni non so la voce era quella di Hunter o era Bennato su Radio Italia” cerco di sdrammatizzare quel momento.
- “perché… auf.. non sei… auf… lucido?” risponde Gunny tra un respiro e l’altro.
Ripreso il controllo della mente, percorriamo il sentiero e giunti al bivio che ci indicavano via radio, veniamo abbagliati da 3 lampade che arrivano dal secondo sentiero a sinistra… Riconosco la nostra squadra, nonostante sia accecato dai potenti led delle torce, perché sento le imprecazioni di Hunter! Il GPS era andato fuori di testa e li aveva indirizzati dalla parte opposta… per cui riuniti ci dirigiamo al nostro punto d’arrivo che raggiungiamo per le 21:21…
Incredibile vero? Dite la verità, non avreste mai puntato su di noi!
Al rendez-vous dell’OBJ Golf c’è gran fermento, tutte le squadre giungono alla spicciolata e si accodano in attesa della loro finestra per salire sui mezzi che ci porteranno in zona d’attacco.Il momento è particolare, oramai solo la luce del crepuscolo all’orizzonte ed i fari delle jeep illuminano quel pezzetto di terra, incontrarci con gli altri operatori è un piacere inaspettato e così tra gente che si scambia pareri e commenti, tra chi scherza e tra chi si prepara ad affrontare un’operazione in notturna alla ricerca dello VBIED da bonificare e disinnescare, io mi svacco a terra, libero le spalle da quel maledetto zaino, slaccio anche il tattico e mi prendo una meritata pausa pranzo.
Tutta la squadra è a terra a recuperare le forze e dopo una ventina di minuti di rilassamento un grido squarcia la tranquillità di quel momento, Hunter si rotola contorcendosi di dolore e comincia a ululare per un crampo all’interno coscia… che uomini duri!
Tocca a noi, arriviamo a bordo del mezzo belli carichi, la pausa ristoratrice ha fatto più bene al morale che ad altro.
- “PMC 2, addentratevi oltre questo sentiero e troverete una Land Rover bianca, avete 20 minuti per disinnescare l’ordigno a bordo, attenti è ben difeso” queste le indicazioni del contatto che troviamo una volta scesi a terra.
Avanziamo cauti, un paio di gesti del capo-squadra e ci apriamo a ventaglio, la vettura è in vista, parte la tattica studiata giorni prima: Luce strobo accecante dal centro del gruppo mentre i lati avanzano, partono i colpi, i difensori accecati sparano a caso, eliminati uno dopo l’altro e con pochissime perdite conquistiamo la posizione, Hunter digita il codice di disattivazione e l’OBJ Golf è nostro in meno di 8 minuti! Uh Ah Signori!
Prima di andarci a cercare un riparo per la notte, alcuni arbitri mossi a pietà ci indicano il Campo Base dei Lupi dove una volta arrivati alla tenda del quartier generale ci rifocillano con una bottiglia di acqua fresca! La scena per chi assisteva doveva essere raccapricciante… Qualcosa tipo profughi che si accalcano per accaparrarsi gli aiuti umanitari!
Risaliamo la Green Road, il sentiero principale della AO, analizzando la mappa in cerca di un’area idonea al bivacco. Avevo individuato un paio di posizioni buone ma il trasferimento dell’OBJ Golf ci aveva portato fuori zona di parecchio ed essendo tutti allo stremo delle forze dovevamo ripianificare la situazione.
Finalmente scovato un sentiero senza sbocchi, approntiamo il bivacco in mezzo alle conifere. Da una parte io, Nippon e Gunny stendiamo materassini e coperte all’addiaccio e creiamo l’accampamento che viene chiamato dall’altro gruppo Camp Wild Boar ovvero l’Accampamento dei Cinghiali, solo per un leggero rumore prodotto dal nostro sonnecchiare. Dall’altra parte Hunter, DREDD e Ninja sfruttando una postazione per cacciatori si asserragliavano dentro una specie di bungalow di canape e teli che presto viene da noi battezzato
Scopro con grande disappunto che le coperte dorate d’emergenza fanno un casino bestiale! Scricchiolano appena le muovi e trattengono così bene l’umidità che dopo un’ora che sei avvolto dentro… Ti bagni da solo!
Finalmente prendo sonno, rannicchiato e accartocciato tra il tattico, lo zaino, IRGun ed elmetto e di colpo un martellante rumore mi sveglia… La maledetta coperta termica scricchiola anche se sono immobile… ma che succede? No maledizione, sta piovendo! Ore 02:05 a Camp Wild Boar scoppia il panico, così tra un saltellino e l’altro indossiamo le cerate, mettiamo al riparo alla meglio l’equipaggiamento, ci riavvolgiamo nelle termiche e sveniamo sotto la pioggia battente… troppo stanchi per spostarci, troppo sfiniti per imprecare, troppo assonnati per fare altro.
Ore 02:30 dal Camping Hanna Montana partono dei mugugni di dolore… Hunter colpito da crampi a entrambi l’ interna coscia contemporaneamente tiene sveglio tutto il gruppetto.
Ore 05:00 suona la sveglia, Nippon come magia estrae una borraccia di caffè e ci permette di approntare una colazione di tutto rispetto. Riequipaggiati e ben tazzati ripartiamo per le nostre missioni.Di buon passo percorriamo i sentieri che ci portano all’appuntamento con l’infiltrato dell’OBJ Charlie, nel tragitto raccogliamo qualche altro IED mancante all’appello e in prossimità di un centinaio di metri dal nostro target, io e Hunter ci prepariamo in abiti borghesi per affrontare la prova.
Ore 07:00, raggiunto il contatto, saliamo a bordo di una jeep che ci porta in una zona a rischio, la nostra squadra ci segue a piedi e appena in vista del piccolo edificio dove io ed Hunter dobbiamo dirigerci, si aprono a coprire tutta l’area.
Avvolti nelle nostre shemag, con i cartellini da giornalisti freelance con tanto di foto di riconoscimento appesi al collo, ci avviciniamo disarmati alla casupola. Lì troviamo un pastore della zona che ci fa subito capire le sue necessità, per cui Hunter estrae dalla tasca una mazzetta di dollari e tampina il soggetto di domande, ungendo le risposte a botte di centoni.
Scopriamo fondamentalmente 2 notizie, quella buona è che il capo dei terroristi ogni mattina percorre la strada adiacente, quella cattiva è che abbiamo solo un paio di minuti per raggiungere e avvisare la squadra, armarci e prepararci per un’imboscata.
Tutto scorre rapidamente, gridiamo agli uomini gli ordini e il team si dispiega metà da un lato e metà dall’altro della strada… neanche il tempo di acquattarsi che sbuca da dietro la curva del sentiero la jeep. Purtroppo arrivata a un bivio, sta prendendo una strada parallela alla nostra posizione, per cui DREDD interviene, spara e la blocca. Problema, la jeep è a circa 150/200 metri da noi ed è tutto campo aperto. Partiamo all’assalto ma chiaramente cadiamo quasi tutti; nonostante questo due dei tre difensori li eliminiamo. Ninja, l’ultimo rimasto, ha raggiunto il mezzo, si abbassa, è ferito gravemente ma nonostante tutto gira intorno e tenta la fortuna nell’ultimo scontro a fuoco; ha la peggio e anche di quest’ OBJ ci portiamo a casa solo il 60% dei punti.
Riprendiamo il cammino, tento di studiare un buon percorso per coprire tutto quello che ci manca. Sblocchiamo altri 2 IED dell’OBJ Bravo mentre ci inerpichiamo in salita verso una specie di promontorio con in cima una struttura in muratura dove all’interno si trova la postazione dell’OBJ Foxtrot, un PC nel quale dobbiamo penetrare e cancellare informazioni secondo le indicazioni forniteci dal comando operazioni.
L’acido lattico ha saturato i miei muscoli per cui i sentieri di Santa Maria a Monte mi appaiono come tutto il Cammino di Santiago de Compostela e lo sto facendo sulle ginocchia! Stringo i denti e soffro in silenzio… Oltretutto non ho più acqua, l’ultimo sorso di liquido risale al caffè offertomi all’alba da Nippon.
Arrivati in zona, chiediamo luce verde, ci danno anche qui un buon 25 minuti d’attesa, così ne approfittiamo e compiliamo le schede mediche dei feriti dell’OBJ Alfa che avevamo raccolto il giorno prima.
Arrivata la nostra ora, ci avviciniamo e quando siamo a un 150 metri nascondiamo gli zaini… Ora lo sappiamo che è la cosa migliore da fare!
Raccolti gli zaini, valutiamo il da farsi, consultiamo la cartina e costatiamo che raggiungere l’area dell’OBJ Delta, dove è tenuto prigioniero il VIP, non ci farebbe arrivare in tempo al nostro appuntamento di esfiltrazione.
Non abbiamo scelta, se vogliamo rispettare il Time Limit dobbiamo dirigerci a Sud immediatamente.
Così ci incamminiamo in fila indiana e senza troppe chiacchiere copriamo quel 1km e mezzo che ci separa dal campo base dei Lupi. Arriviamo a 20 minuti dal termine del tempo massimo, abbiamo sacrificato l’ostaggio ma la squadra è sana e salva!
Ore 10:40 finalmente seduti comodamente, iniziamo il Debriefing con gli organizzatori, mi scolo un paio di birre, scherziamo un po’, valutiamo i pro e i contro delle giocate e poi tocca alla squadra appena dopo di noi, lasciamo il posto libero e saliamo a bordo delle Campagnole del 7° Aironi che ci riportano alle nostre vetture.Molliamo il maledetto equipaggiamento, ci ripuliamo, profumiamo, cambiamo e ci dirigiamo alla tensostruttura del centro AVIS che è stata adibita a sala da pranzo.
Tra una chiacchiera e un bicchiere di vino, un po’ di risate, un altro bicchiere di vino, tra analisi dei giochi e degli OBJ, un altro bicchiere di vino e un tozzo di pane altrimenti stramazzo a terra… attendiamo insieme agli organizzatori l’arrivo degli altri operatori che alla spicciolata riempiono la sala.
Pranzo a base di pasta al sugo, arrosto (rostinciana), fagioli e cipolle e… vino! Al termine della mangiata ci raduniamo attorno al tavolo delle premiazioni e Daniele, il Presidente dei Lupi, prende la parola per il discorso di rito che stavolta, per fortuna, è breve e si passa all’assegnazione delle targhe che partendo dal fondo vanno ai sardi di Indomita Legio, a noi milanesi dei Black Sheep, ai salernitani di IRE 2, ai genovesi di LT Genova e la coppa della prima classificata ai salernitani di IRE 1.Abbiamo finito, salutiamo tutti e saliti in auto riprendiamo la via di casa.
Sento l’adrenalina scorrer via, mi assalgono sentimenti contrastanti, rabbia e crucci per azioni che abbiamo sbagliato, per movimenti che non mi piacevano, per strade che non abbiamo preso e missioni che non abbiamo finito, però anche contentezza per la giocata, per quando le cose sono andate come pianificato, per gli amici vecchi ritrovati e per quelli nuovi conosciuti, per aver dato un volto a voci o nickname con cui scambio mail e idee da mesi.
Poi la stanchezza mi assale, sono stremato e la mia mente vacilla… forse sogno o forse ricordo… So solo che ci vedo lì schierati, col volto pittato verde e nero, con le nostre IRGuns imbracciate pronti a partire e dalla mia Midland sento riecheggiare la voce di William Wallace che gracchia:
- ”… Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto, a partire da oggi, per avere l’occasione, solo un’altra occasione, di tornare qui sul campo, ad urlare ai nostri nemici che…” e lentamente tutto svanisce nelle braccia di Morfeo.Autore: VIP
Ringraziamenti
• Il Club Lupi Lasertag Lucca per la fantasia e lo sforzo organizzativo, per la fastidiosa interdizione, per l’irritante difesa degli OBJ e specialmente per pasta e arrosto finali!
• I Clubs 7° Aironi LT Pontedera, Compagnia Esploratori Lucca e Raids Commando Cecina per il supporto auto-logistico e la simpatia dimostrataci (nonostante non fossimo interisti!).
• I Clubs IRE Legion Salerno, LT Genova e Indomita Legio per aver condiviso e sostenuto questo progetto partecipando al torneo.
• L’ASNWG che credendo in questo settore ci sta fornendo l’aiuto e il supporto affinché anche il Lasertag possa diventare un gioco di simulazione a caratura nazionale.
• Tutte le persone che non ho conosciuto e che hanno contribuito a rendere questo week-end una pietra miliare del Lasertag Italiano.
• I miei Compagni per aver sudato, corso, giocato fino a dare l’ultimo briciolo di forza.
• Tutti i Black Sheep IRCT Milano che ci hanno permesso di partecipare e…