Nella mia vita non c’è più nulla di illogico, se non i legami fra le cose che la costituiscono. PPP, Atti impuri
Su un memorabile articolo che Antonella Foderaro scrisse per questo blog qualche tempo fa, l’autrice condusse un’avvincente disamina sulla figura dello straniero. Circumnavigando tematicamente Pasolini, attraverso uno dei suoi racconti più intensi come Atti impuri, la Foderaro culminò il discorso in questi termini “Non è più sufficiente parlare di razzismo (in tutte le sue declinazioni), gridare e piangere l’ingiustizia del sistema, poetizziamo piuttosto, “reinventiamo” il linguaggio, solo così rivoluzioneremo il sistema che abbiamo ereditato e che ci veste male, anzi che denuda le nostre deficienze.” La mancata poetizzazione del linguaggio denuncia quindi le nostre deficienze anche sociali. Questo in primo luogo però dovrebbe rassicurare sul fatto che la poetizzazione delle cose è accessibile almeno quanto la facoltà che tutti hanno di cambiare il linguaggio attraverso cui si esprimono, seguendo un’evoluzione non solo mimata. La terminologia corriva, il ripetersi di immagini che riducono il pensiero a stereotipi svuotati di senso, imprigionano in una deficienza che non crea vera azione o che rende le azioni inaccessibili al cambiamento, e il linguaggio incapace di rinnovare un senso delle cose che pure essendo il medesimo di prima, prende le sfumature precipue del caso in ogni minuzia e solo in ciò trova la differenza che permette di narrare una storia vera. Non ho potuto pensare che questo quando mi è stato comunicato che il tema del secondo numero della rivista cartacea Filosofi per caso, di cui Antonella Foderaro è cofondatrice, sarebbe stato Lo straniero. Pensando a questo ho compilato una brevissima galleria di ritratti femminili di donne arabe contemporanee, dedite soprattutto alla poesia e alla letteratura, nella convinzione che il primo stereotipo della sottomissione della straniera fosse sbugiardabile mostrando come il linguaggio di diverse autrici arabe fosse in grado di smontare, anche limitandosi a pochi incisi, leggende metropolitane annose e massimamente nocive. Il numero compiuto che ricevo ora mi dimostra più di quanto già non fossi convinta, la coerenza e l’assoluta necessità del lavoro che la redazione di Filosofi per caso, col blog prima e ora con la rivista, stanno svolgendo da molto tempo. L’originalità con cui in ogni articolo si affronta lo straniero e le differenze a cui questo costringe lo sguardo, le suggestioni che molte immagini scelte per il numero sanno suscitare, confermano a mio avviso la necessità di reinvenzione poetica del presente in primo luogo attraverso l’effettiva comunicazione tra sé e l’altro da sé, come denunciava Antonella Foderaro assai prima di adesso.
tratto da Filosofi per caso, La rivista n.2, Giugno 2011
(…)
Questo epocale lavoro di restituzione alla propria cultura che le intellettuali arabe stanno compiendo, assume un valore che supera l’ambito strettamente legato al loro territorio per via dell’impegno trasversale che quella poetica femminile evidenzia nel rivolgersi alla sua origine per esaltare nel presente la politica di un’emancipazione che può essere considerata esemplare, non solo dal punto di vista della condizione femminile e non solo tra le popolazioni arabe. Riflettendo infatti sull’apparente estraneità di una cultura, può accadere che essa coincida con il disagio, con lo straniamento anche inconscio che una diversità apparente finisce per suscitare. Ma se si pensa allo “straniamento” come termine con cui si indicano alcuni aspetti emotivi suscitati da “forme” altre, non si può far a meno di pensarlo un movimento interiore anche capace di portare al di fuori di se stesso chi guarda a quelle forme estranee. Ciò magari con il risultato auspicabile che istanze universali come quella dell’emancipazione e del rispetto tra popoli, possano essere assunte nel proprio contesto culturale, in un punto di vista sulle cose presenti e attuali, sensibilmente più ampio e inclusivo.
Bibliografia essenziale
AAVV, Non ho peccato abbastanza, Antologia di poetesse arabe contemporanee, Mondadori, 2007
Joumana Haddad, il ritorno di Lilith , L’asino d’oro edizioni, 2009
Joumana Haddad Ho ucciso Shahrazad, Mondadori, 2011
Joumana Haddad, Adrenalina, Edizioni del Leone, 2009
Rita El Khayat, Cittadine del mediterraneo. Il Marocco delle donne, Castelvecchi, 2009
- I libri consigliati e sono disponibili all’acquisto presso la Libreria Libra
- Tutti i numeri presenti e futuri della rivista Filosofi per caso sono disponibili in consultazione presso l’emeroteca l’Associazione PoEtica
- Per abbonamenti e collaborazioni scrivere a [email protected]