ATTI IMPURI ALL’ITALIANA (1976) di Oswald Bray (Oscar Brazzi)

Anche noto col titolo birichino Scherzando e ridendo… che male ti fo?, il film del fratello più giovane del grande attore Rossano Brazzi ben rappresenta (insieme ad una miriade di prodotti coevi) il lato più desolante della commedia sexy anni ’70: quel binomio scellerato che accompagnò ai pochissimi soldi investiti pochissime idee divertenti.
“Muore il medico condotto di Montecatini e arriva a sostituirlo una dottoressa giovane e bella, che predica la liberalizzazione dei costumi”
Tutto qui. La baracca è sostenuta unicamente dalla bellezza conturbante di Dagmar Lassander e di una sexyssima Cristina Minutelli, nelle vesti di una cameriera ingenua e generosa. La noia regna sovrana per tutta la pellicola, indecisa fino all’ultimo tra l’umorismo di derivazione “pierinesca” (i bambini che cantano filastrocche toscane mentre architettano scherzi alla popolazione di Montecatini) e l’erotismo ruspante, farcito di doppisensi sguaiati, mutuato dal maestro assoluto Nando Cicero.
Brazzi ha fatto di meglio in passato, con film come Vita segreta di una diciottenne (scritto guarda caso con Renato Polselli) o Il sesso del diavolo, interessante giallo lisergico interpretato da Sylva Koscina, Maltena Galli e dal fratello del regista.