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Attivisti Greenpeace in Russia: Non sono pirati

Creato il 25 ottobre 2013 da Molipier @pier78

Attivisti Greenpeace in Russia: Non sono pirati Genny Sangiovanni Genny Sangiovanni vedi altri articoli 25 ottobre 2013 09:12

Circa un mese fa abbiamo parlato dell’arresto degli attivisti di Greenpeace nel Mar Artico per aver tentato di prendere simbolicamente possesso di una piattaforma petrolifera del gigante Gazprom.

Da allora, i trenta ambientalisti hanno trascorso 35 giorni di detenzione a Murmansk con un' accusa che prevedeva una pena superiore ai 10 anni di reclusione. Fortunatamente, anche grazie a varie azioni di solidarietà internazionale e all’appello di ben 11 premi nobel ed alcuni capi di stato, qualcosa è cambiato e l’accusa è diventata di ‘vandalismo’,  con una pena prevista è di 7 anni.

Tale decisione può considerarsi un inaspettato ‘passetto’ indietro del Cremlino che, da accuse di pirateria, passa ora ad accuse di teppismo le cui pene sono dimezzate rispetto a quelle previste per la precedente imputazione. La commissione investigativa russa ha però fatto sapere che potrebbero aggiungersi altre accuse con il procedere delle indagini, ad esempio non è da escludere quella dell’uso della forza contro rappresentanti di Stato.

Accusare di teppismo non è una novità in Russia, anche le Pussy Riot, il movimento femminista russo, sono state imputate di teppismo e sono finite nello stesso carcere per aver manifestato in una chiesa contro Putin. Per due di loro sono previsti ora due anni di prigione. Vladimir Chuprov, portavoce di Greenpeace in Russia, ha definito l’accusa contro gli attivisti “sproporzionata nonché un’aggressione al principio di protesta pacifica”.

In questo lungo mese, l’Olanda, in seguito ad alcuni contrasti diplomatici sul caso dell’arresto dei 30 di Greenpeace, ha chiamato in causa l’ITLOS (International Tribunal for the Law of the Sea) che ha il potere di decidere riguardo alle controversie che sorgono in relazione all’interpretazione ed all’attuazione della Convenzione dell’ONU sul diritto del mare (UNCLOS).

La Russia ha prontamente comunicato che boicotterà le udienze davanti al tribunale internazionale. Il ministero degli Esteri ha fatto presente che “non accetta le decisioni della corte arbitrale perché potrebbero contraddire le leggi federali russe”. Nonostante questo “resta aperta per risolvere la questione”.

Adesso resta solo di attendere altre due o tre settimane per la prima udienza della corte internazionale.

Fonti:
Internazionale.it
Repubblica.it 

Attivisti Greenpeace in Russia: Non sono pirati

Profilo di Genny Sangiovanni

Nata nel 1987 e ormai pronta a partire per qualsiasi viaggio e/o conquista anche solo metaforica. Laureata precaria, quindi alla moda! Mi muovo per capire dove andare.


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