La musica ha legato molto bene con il movimento fisico fin dalle sua nascita, tant’è vero che l’individuo usa da sempre la musica per festeggiare eventi di ogni tipo, e per divertirsi.
Oggigiorno l’attività fisica spesso si richiama con la musica in modo manifesto e discreto. Sono molte le persone che usano la musica durante l’attività motoria e meno persone che giocano a calcetto e a calcio.
La musica condiziona l’emotività e in tal senso è di supporto per l’espressione liberatoria della motricità istintiva.
La musica è suono. I suoni sono acuti o gravi, forti o deboli, brevi o lunghi e hanno un timbro e un ritmo.
Il ritmo è un’attività dinamica; il ritmo si rivela soprattutto nella danza e nel canto determinando l’intensità dei gesti; tra l’altro il ritmo è manifestazione della psicomotricità individuale o del gruppo.
Si ha poi, la ‘’metrica’’ e rappresenta la distribuzione della durata dei suoni e delle pause indicate dal valore delle note nel tempo.
La musica lancia dei segnali che arrivano all’orecchio, questo invia dei messaggi al cervello nelle zone del lobo frontale in cui si elabora una risposta conseguentemente si avrà il gesto motorio adeguato alla musica al suo ritmo e all’emozione suscitata.
Meglio si conosce la musica migliore sarà il movimento breve o lungo, veloce o lento, drammatico o gioioso; ergo il movimento cerca la musica.
Consigliato l’ascolto musicale in silenzio, il non verificarsi di interferenze offre un’interpretazione senza distrazione quindi indiscutibile.