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Attività somatica, attività cognitiva: le emozioni. 1 parte

Da Psychomer
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Matteo Radavelli
novembre 8, 2010Posted in: psicologiaAttività somatica, attività cognitiva: le emozioni. 1 parte

Definiamo l’emozione come una reazione dell’organismo avente un valore adattivo, determinata da esperienze piacevoli o spiacevoli, interne o d esterne, caratterizzata da peculiari reazioni somatiche e determinate qualità affettive. Sono stati distinti alcuni elementi di base delle emozioni:

-   Aspetti fisiologici derivati dall’attività del sistema nervoso centrale e dal sistema nervoso periferico.

-   Comportamenti visibili come l’espressione del volto o il tono di voce etc..

-      Processi cognitivi, generati in base a quanto percepito.

Con darwin l’emozione diviene oggetto di studio scientifico; egli la considera come un elemento di adattamento per la sopravvivenza della specie, perché predispone l’organismo a reagire in modo efficace a ciò che ha suscitato l’emozione.

Più recentemente Schachter e Singer (1962) hanno formulato una teoria che per più di due decenni è rimasta il modello interpretativo dominante dell’emozione, facendo rientrare in essa sia l’importanza attribuita da Arnold alla valutazione cognitiva, sia il rilievo dato da James alle sensazioni fisiologiche.

I due autori, partendo dal concetto che non necessariamente uno stato di attivazione fisiologica sia connesso con l’insorgenza di un’emozione: per esempio nel caso io abbia fatto una corsa o un altro sforzo fisico posso avere un’attivazione somatica, senza per questo provare nessuna emozione. Per gli autori l’emozione nasce quando, sentendosi in stato d’attivazione senza averse capito il perché, l’individuo cerca una spiegazione: ed è a questo punto che interpretando la situazione in base ai dati contestuali darà all’attivazione somatica una rilevanza emozionale, in dipendenza, appunto, della situazione socio cognitiva che sta vivendo.

L’attivazione somatica è quindi indispensabile per far nascere l’emozione, ma non  sufficiente né per produrla né per definirne il tono, la qualità, che invece è affidata all’analisi cognitiva. Il nome che questa teoria ha assunto è: Arousal plus cognition.

Allo scopo di indagare quanto teorizzato Schachter e Singer predisposero un esperimento atto a manipolare contemporaneamente:

-   La stato di arousal fisiologico.

-   Le informazioni che il soggetto possiede sul proprio stato fisiologico.

-   La situazione da cui può derivare la spiegazione di cui il soggetto ha bisogno, ossia il contesto cognitivo di riferimento.

Gli sperimentatori sono partiti da altrettante ipotesi:

-   Dato una stato di arousal fisiologico per cui l’individuo non ha immediata spiegazione, egli definirà questo stato nei termini delle conoscenze disponibili.

-   Se l’individuo dispone di appropriate e complete spiegazioni per questo arousal non sorgerà alcun bisogno valutativo.

-   Date le stesse circostanze cognitive l’individuo reagirà in modo emozionale solo nel caso in cui sperimenti uno stato di arousal fisiologico.

…continua…

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