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Atto Settimo Giro di Boa

Creato il 04 aprile 2011 da Stefanoarmellin

Atto Settimo Giro di Boa

Stefano Armellin con il pezzo 875 di 2013
della composizione record
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE

Atto Settimo Giro di Boa

Daniela Dian volto sindonico

Atto Sesto Intervista con l'artista
Atto Settimoda 801 a 1000 di 2013Giro di BoaRevisione di un CapolavoroQuinto Comandamento
Non uccidere
Questo comandamento oggi va esteso anche all'eutanasia dei ricercatori onesti nel Mondo, che, a causa della loro onestà non possono vivere con i frutti della loro ricerca, in una società dove la regola è la corruzione a tutti i livelli. Nonostante questo oggi raggiungo il Giro di Boa della prima Revisione, la più importante perchè fotografa tutte le 2013 opere della composizione record IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE.
Sono già quindi mille le immagini in memoria sul computer che mi permettono di calibrare al meglio l'equilibrio di questo poema visivo unico al Mondo. Mi chiedo se così sarebbe già sufficiente. No. E' come un primo tempo, manca il secondo.
Perciò bisogna andare avanti a registrare e studiare trenta pezzi al giorno, ad aggiustare, ritoccare, ri-fare. Tutto a mie spese naturalmente (da 28 anni).Grazie Italia.
I contratti arrivano sempre alla fine, per alcuni scivolano silenziosi nella fossa insieme alle spoglie dell'artista defunto.
Poi ci sono i convegni, le celebrazioni, le messe della società civile, dove vengono riesumate le operazioni teatrali antiche come le prostitute, per mettere in scena noi stessi nella quotidiana menzogna della vita odierna.
La gente si spruzza di egoismo per profumare d'invidia e reciproca gelosia. Avari che si siedono con chiappe di granito, ben saldi sulle loro automobili verniciate di accidia.
Si parlano addosso con avida lussuria, gloria falsa per del niente ch'è stato fatto dal loro essere golosi della propria sfrenata ambizione di potere. Si abbracciano mortalmente questi esseri volgari, mentre l'umanità oppressa tace.
Poi tacque, poi pianse “.
(Stefano Armellin 22 marzo 1991 camminando sul Monte Beigua durante la preparazione alla traversata solitaria delle Alpi)
Per fortuna in cielo non si alzano solo i bombardieri per l'ennesima  inutile guerra, ma anche voci autorevoli come quella dello storico dell'arte francese Jean Clair, curatore della Biennale del centenario, che Avvenire rilancia :
(...) Il problema nasce già dal fatto che quello di arte contemporanea resta un concetto tutto da chiarire. Esiste una certa arte ufficiale, scelta da una certa nomenclatura molto potente, ma essa è davvero l'arte attuale ? Spesso si può pensare il contrario, cioè che sia arte proprio ciò che resta distante dai grandi circuiti”
The Opera, la composizione più originale dell'arte contemporanea fra XX e XXI secolo, è fuori dai grandi circuiti perchè è un prodotto autentico, libero, sincero, vero. Ma sono poi gli stessi luoghi dell'arte, il grande circuito, ad accogliere l'innovazione che rimane la linfa vitale per continuare a scrivere la storia dell'arte.
Chi è artista davvero sa quanto sia difficilissimo produrre una nuova immagine, pensate alle opere mature di Mark Rothko. Eppure l'originalità autentica, il genio dell'artista, non viene nella maggioranza dei casi accolto al suo inizio, perchè le nuove immagini oscurano le vecchie che vogliono continuare a sopravvivere il più possibile.
E più sono nuove, vere, sincere più sono temute. Non esiste una decadenza tecnica, le scuole formano i talenti, oggi abbiamo più possibilità espressive e mai nella storia dell'arte è stata disponibile una produzione internazionale così varia, diversificata e di altissima qualità tecnica e concettuale.
La stessa Biennale di Venezia da decenni è testimonianza non di una decadenza tecnica ma di una decadenza dell'immaginazione poetica. Il collezionista che ha investito una cifra su un prodotto decadente pensa all'investimento fatto, e lo tratta come le azioni in Borsa : aria fritta.
Questo modo di fare innesca un circuito vizioso che da un valore eccessivo a prodotti mediocri che in virtù di un prezzo alto sembrano prodotti eccellenti. Sembrano.
Siccome è veramente difficile fare un Capolavoro è più facile copiarlo, ci sono abili cinesi specializzati nella riproduzione ad olio di qualunque soggetto. Tecnica notevole, immaginazione poetica zero. Il mercato dei falsi ha degli aspetti divertenti (se non fossero illegali) vedi artisti che producono più da morti che da vivi ! Questa prassi riflette la menzogna umana che ci portiamo avanti da Adamo ed Eva in ogni aspetto del fare umano. Esempi di Capolavori:
La più costose opere del dopoguerra venduta all'asta : Centro bianco-giallo, rosa e lavanda su rosa, 1950, di Mark Rothko (1903-1970), 72,8 milioni di dollari, Sotheby's New York, 2007. Triptych di Francis Bacon (1909-1992) a maggio 2008, 77 milioni di dollari. Artisti e Capolavori autentici. Cari lettori, considerate questi prezzi eccessivi ? Ricordate allora che la nostra anima vale molto di più.
Nella vendita privata il valore può salire vedi : No. 5, 1948 di Jackson Pollock (1912-1956), 140 milioni di dollari, vendita negoziata da Sotheby's New York al finanziere Messicano David Martinez, 2006. Artista e Capolavoro autentico. ( Fonte: Donald Thompson – Lo squalo da 12 milioni di dollari, Mondadori, Milano 2008).
Questi tre artisti che fanno la gioia (economica) dei collezionisti hanno vissuto immersi nella loro arte e poveri per molti anni. Per progredire un artista  si deve chiedere: cosa farebbero oggi Bacon, Pollock, Rothko ? Ma anche : cosa farebbero Michelangelo, Bernini, Borromini ?
Chi mi segue sa che la mia risposta, e da quel che vedo in giro l'unica risposta, si chiama :IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013. L'unico ponte iconografico fra XX e XXI secolo dell'arte e dell'arte sacra contemporanea.
Come nel 1986 ci ritroviamo con una emergenza nucleare in corso insieme alla guerra, e come nel 1986 si farà ad ottobre un incontro ecumenico ad Assisi per la Pace, voluto da Benedetto XVI; venticinque anni dopo le parole del Beato Giovanni Paolo II suonano ancora profetiche :
Io desidero lanciare solennemente a tutte le parti in conflitto nel Mondo un appello ardente e pressante perchè osservino almeno durante la giornata del 27 ottobre 1986 ad Assisi, una tregua completa dai combattimenti. Lancio con fiducia questo appello perchè credo al valore e all'efficacia spirituale dei segni”.

Atto Settimo Giro di Boa

Giovanni Paolo II 27 ottobre 1986


E come nel 1986, senza mezzi, ma confidando sulla forza dell'anima, l'artista Armellin perfeziona il segno da donare al Mondo. Con una differenza, oggi, il risultato tanto atteso è stato ottenuto.
Stefano Armellin
Pompei, lunedì 4 aprile 2011
( 7. continua)

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