Se pensiamo a Audrey Hepburn, la prima cosa che ci viene in mente non è “un buon mix di difetti”. Piuttosto pensiamo alla perfezione assoluta. In ogni caso, secondo suo figlio Luca Dotti, la Hepburn non la pensava allo stesso modo.
Nell’uscita di maggio di Vanity Fair, che riporta in copertina Audrey Hepburn in tutta la sua bellezza e classicità, Dotti riflette con affetto sullo stile di sua madre, mentre presenta il nuovo libro Audrey in Rome, che include oltre 2500 foto della bellissima attrice britannica.
Secondo Dotti l’attrice di Colazione da Tiffany “pensava di avere il naso e i piedi grandi, inoltre credeva di essere troppo magra e non abbastanza formosa. Si guardava allo specchio e diceva ‘Non capisco perché la gente mi veda così bella”.
Se anche Audrey Hepburn, da sempre simbolo di bellezza ed eleganza, non si vedeva così attraente, allora che speranza abbiamo noi comuni mortali? Ci piace molto l’espressione “un buon mix di difetti” perché include in sé l’aggettivo “buono” e poi suona molto meglio di “brutto”.
D’altronde, non siamo tutte un mix di buoni difetti?