Audur Ava Olafsdottir, Rosa candida, Einaudi
Lobbi ha ventidue anni quando decide di lasciare l’Islanda con uno zaino pieno di talee di rosa. La passione per la terra e le piante gli è stata trasmessa dalla madre, morta pochi mesi prima in un incidente stradale, nel giorno del suo compleanno. Quel sette agosto viene anche alla luce Flóra Sól, nata da «un quinto di notte d’amore» tra Lobbi e Anna, una ragazza conosciuta per caso. Così, dopo aver salutato l’anziano padre – che passa il tempo sfogliando i quaderni di ricette della moglie e vorrebbe vederlo avviato a una brillante carriera universitaria -, il fratello gemello autistico e la mamma della sua bambina, Lobbi s’imbarca per un viaggio verso il Nord Europa, lontano da quel paesaggio di lava tagliente e venti gelidi che rendono così difficile far crescere i fiori.
L’avventura di Lobbi inizia con un nuovo lavoro, un posto da giardiniere in un monastero reso celebre da un roseto fuori dal comune; lì cercherà di far attecchire i preziosi germogli di «rosa candida» ereditati dalla madre e, guidato dalla saggezza di un frate appassionato di cinema, si preparerà alla visita di Anna e di sua figlia. In quell’angolo sperduto e quasi fatato di mondo, Lobbi potrà finalmente fare ordine nella sua vita, scoprendo che quello che prova per la bambina e la ragazza è un sentimento d’amore inaspettato e nuovo: il desiderio di far germogliare una famiglia vera.