Ho sempre detestato le ricorrenze da S.Valentino alla Giornata della donna, non amo festeggiarle, non le sento, sono solo un delirio di vuoto cosmico e consumismo, sono per quelli che amano ostentare e spendere e io odio fare entrambe le cose, però oggi sento la necessità di scrivere a mio padre.
Vi garantisco che non è semplice scrivere ad un genitore che sia una mamma o un papà.
Non è semplice perché abbiamo il brutto vizio di dare per scontato la loro presenza, perché nel logorio quotidiano dei problemi e delle fatiche spesso ci si dimentica anche di guardarsi in faccia.
Però a mio padre due parole voglio dedicarle, non tanto perché oggi sia la Festa del papà ma perché so che a volte sono una figlia pessima, ad esempio stamattina avevo anche dimenticato di fargli gli auguri.
Voglio scrivere questa lettera a mio padre perché ha sofferto ingiustamente, perché non ha avuto una vita semplice, perché lavora da quando era molto piccolo, perché non si è mai comportato da egoista, tiranno, maschilista o omofobo.
Scrivo a mio padre perché sono cresciuta vedendolo aiutare mia madre, sono cresciuta con un’dea di parità e rispetto anche grazie a lui, parte del mio femminismo lo devo a lui che non si è mai rivolto con toni sessisti o arroganti verso nessuna donna.
Perché mio padre non ha fatto grandi studi ma è sicuramente più capace di comprendere come ci si debba comportare e ragionare più di molti altri che ostentano sfilze di lauree e poi ragionano come cavernicoli.
Voglio scrivere a mio padre perché è il padre migliore che io potessi avere e non lo dico per retorica, perché di storie di figli abbandonati e di padri che si ripresentano solo quando sono vecchi e soli o per non pagare l’assegno di mantenimento ai propri figli, ne leggo tutti i giorni, perché ho visto molte mie amiche con padri che le umilavano e non le facevano respirare e le segregavano in casa, da mio padre ho sempre avuto rispetto, libertà, importanza e fiducia.
Voglio scrivere a mio padre perché spesso sbuffo perché è troppo apprensivo e mi ripete sempre di stare attenta a questo o a quello come se fossi ancora una bambina o perché si rivolge sempre e solo a me quando ha qualcosa da leggere e capire.
Scrivo a mio padre perché in questo momento se lo merita più che mai un pensiero da parte mia.
Scrivo a mio padre ma scrivo in realtà a tutti i padri che ogni giorno fanno mille cose per i propri figli, svolgono il loro dovere senza limiti senza pregiudizi e senza farsi influenzare da stupidi ruoli imposti dalla società patriarcale, lo dedico a tutti i papà che cambiano pannolini, che raccontano favole, che preparano da mangiare, che stirano, che danno baci, abbracci e carezze o che semplicemente osservano con apprensione i figli ormai adulti e vorrebbero capire cosa pensiamo e si disperano quando non possono aiutarci, quando non riescono ad entrare nel nostro mondo che spesso chiudiamo a chiave.
Buona festa a tutti quei papà che non possono esserlo perché questo paese arretrato non permette di diventare genitore se si è omosessuali ma lascia che sia papà un violento o uno che dei proprio figli non se ne importa nulla e che li usa come mezzo per fare la guerra alla ex, o peggio ancora li abbandona.
Buona festa dei papà a chi adotta dei bambini e li cresce con amore e dedizione perché ancora a troppi non è chiaro che l’adozione non è un’ultima spiaggia ma una prima scelta, una nobile scelta.
Buona festa a tutti quelli degni di essere chiamati papà.
(Immagine2 presa qui )