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“Auguri Campione!”: buoni 55 anni, Maradona!

Creato il 30 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Retroonline.it è lieto di presentarvi “Auguri Campione!”, la nuova rubrica settimanale dedicata alla presentazione delle carriere dei più grandi campioni, presenti e passati, del mondo del calcio. Quale miglior occasione per celebrarli se non nel giorno del loro compleanno? Oggi è il giorno di Maradona, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.

Oggi, neanche a farlo apposta, possiamo dare inizio a questo nostro percorso presentando un campione che tutto il mondo conosce: Diego Armando Maradona, una leggenda del mondo del calcio, che ha saputo emozionare, positivamente e negativamente, milioni di tifosi con la sua classe e la sua spensieratezza.

El Pibe de Oro festeggia oggi 55 anni. Mezzo secolo di trionfi, che l’hanno portato ad essere popolarmente riconosciuto come il giocatore più forte di tutti i tempi. Per chi non lo sapesse, Maradona nasce in Argentina e comincia a giocare a pallone grazie al padre, Don Diego, proprio nella squadra di quest’ultimo. Ma il vero salto di qualità arriva già a 10 anni, quando nel 1970 vince il provino per l’Argentinos Juniors di Buenos Aires. Gioca dieci anni nelle Cebollitas (Cipolline), così erano chiamate le giovanili della squadra argentina, facendosi notare, nonostante la tenera età, per le sue grandi doti tecniche: con lui in rosa, infatti, la squadra ottiene l’incredibile risultato di 136 risultati utili consecutivi.

Il 20 ottobre 1976, a neanche sedici anni, Maradona debutta in prima squadra. Dall’autobiografia del calciatore scopriamo un aneddoto divertente: ci viene raccontato che, poco prima della sostituzione, l’allora allenatore Montes disse a Maradona: “Vai Diego, gioca come sai!”. Siamo sicuri l’avesse preso in parola visto che appena entrato fece un tunnel magistrale ad un avversario conquistando da lì in poi la fiducia del mistter. Solo due anni più tardi, nel 78′, Diego si aggiudicò il titolo di capocannoniere del campionato argentino con 22 reti all’età di diciotto anni.

Ormai la carriera di Maradona era definitivamente decollata a suon di goal e fantastiche giocate. La dimostrazione sono i due Pallone d’Oro sudamericano vinti nel 1979 e nel 1980. Diego però lasciò il segno anche in un’altra squadra argentina, il Boca Juniors, con la quale in una stagione collezionò 40 presenze e 18 reti. A queste ultime se ne sarebbero aggiunte altre molti anni più tardi quando l’ormai campionissimo Maradona andava a concludere la sua carriera proprio nella squadra della Bombonera tanto amata da suo padre.

Ma tutti sappiamo che non basta essere fenomeni in Sudamerica, come in ogni altra parte del globo. Il vero campo di sfida, dove si può essere elevati a dei dell’Olimpo del pallone o annientati, è l’Europa, coi suoi campionati pieni di campioni e squadre fortissime. L’opportunità giunse dalla Spagna e niente di meno che dal Barcellona. Un trasferimento che costò circa dodici miliardi di lire.

Diego giunse nella città spagnola come giovane prodigio e con i blaugrana disputò due stagioni, dal 1982 al 1984. Come dicevamo prima, però, l’Europa esprime un calcio molto diverso dagli altri e spesso, anche in tempi recenti, abbiamo assistito a giovani astri nascenti del pallone trasformarsi in semplici meteore. Con gli anni Maradona dimostrò chiaramente tutto il suo valore, ma non possiamo certo dire che l’esperienza spagnola sia stata all’altezza delle aspettative: la diversità di gioco, i gravi infotuni e la scarsa intesa con l’allenatore lo portarono a collezionare solo 36 presenze e a segnare 22 goal. Troppo poco per un calciatore che sin da bambino aveva un sogno: diventare il più forte e vincere il Mondiale con la sua Argentina.

A questo punto, la scarsa continuità di gioco portano ad una rottura tra il calciatore e la società blaugrana, che cederà il cartellino del giocatore al Napoli nel 1984. Qui si segna la vera svolta di Diego, d’El Pibe de Oro. Proprio a Napoli si riaccende la sua stella che sarà destinata a brillare per sempre. Viene presentato il 5 luglio del 1984 al San Paolo davanti ad 80’000 spettatori. In quell’occasione Maradona fa una dichiarazione importante, una delle tante che avrebbero conquistato per sempre il cuore dei napoletani: “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.”. Sarà stata proprio l’aria di casa che respirò a ridargli il lustro e scossa che gli serviva per tornare grande.

Non servono molte parole per descrivere il periodo a Napoli: 188 partite giocate, 81 goal segnati, due campionati italiani di Serie A (’86 e ’89), una Coppa Italia (’86), una Supercoppa italiana (’90) e una Coppa UEFA (’88). Un palmares semplicemente incredibile, che conta, come se non bastasse, il coronamento del suo sogno: la vittoria del Mondiale avvenuta in Messico nel 1986 in cui segnò 5 reti e fece 5 assist. Proprio in quello storico Mondiale Maradona segnò quello che fu decretato “il goal del XX Secolo”: andò in rete dopo un impensabile slalom tra avversari e portiere contro l’Inghilterra, firmando il momentaneo 2-0 per i suoi.

Oggi è il compleanno di Diego Armando #Maradona. Questo è il suo gol più bello di sempre? che ne pensate? auguri! pic.twitter.com/lfKNpueKI1

— Calcio (@calcio) 30 Ottobre 2015

A Napoli, Maradona tocca il punto più alto della sua carriera, affermandosi agli occhi di tutti come uno dei più forti giocatori del mondo, contendendosi il titolo di migliore al mondo con Pelè. Sempre a Napoli, però, il campione della gente comincia il suo inesorabile declino. Il 17 marzo 1991 arriva una pesantissima squalifica per doping: Maradona risultò positivo alla cocaina. Fu un colpo terribile al mondo del calcio. Quella sentenza mise in risalto una parte di Diego che molti non avevano mai notato: venne fuori la fragilità di un uomo schiacciato dal peso dei successi, dei grandi guadagni e della popolarità. Se prima erano gli infortuni a cercare di fermare l’ascesa d’El Pibe de Oro, senza riuscirci, la tossicodipendenza mette fine alla storia di Maradona nel calcio giocato. Il ritiro dell’argentino avverrà nel 1997 dopo aver fatto ritorno a casa in Argentina. Da quel momento della sua vita in avanti, Diego cade e si rialza a ritmi alterni, riuscendo quasi ad offuscare la brillantezza della sua carriera con una nuova squalifica per doping, questa volta per efedrina, e con i tanti problemi che lo assalgono finita la sua vita da sportivo: i problemi di salute, i guai col fisco italiano e alcuni figli illegittimi mai riconosciuti. Diego si riaffaccia torna al pallone come allenatore: due esperienze in Argentina e una prestigiosa panchina come CT dell’Argentina, che terminò purtroppo in fretta. Buon compleanno a Maradona, una delle figure più intriganti e controverse della storia del calcio.

BUON COMPLEANNO Diego Armando #Maradona, compie oggi 55 anni! Qual è il suo gol che ricordate con nostalgia? pic.twitter.com/ma3MaUIwnh

— Unibet Italia (@UNIBET_IT) 30 Ottobre 2015

Tags:barcellona,campione,compleanno,Diego Armando Maradona,liga,maradona,napoli,Serie A

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