Un volto da eterno ragazzo, la pelle sempre abbronzata e un sorriso impertinente. Jean-Paul Belmondo, per i francesi « Bébel », non è mai cambiato.
Jean-Paul Belmondo & Jean Seberg
Attore simbolo della Nouvelle Vague degli anni 60, Jean-Paul ha legato il proprio nome al cinema francese come solo pochi altri attori suoi connazionali possono dire di aver fatto nel corso della propria carriera.
Da Jean-Luc Godard a Claude Lelouch, sino ad arrivare a Vittorio de Sica, solo per citare alcune delle collaborazioni più importanti con i maggiori registi.
Amante del ruolo dello scavezzacollo nei polizieschi, molti dei suoi film sono diventati classici intramontabili come « Fino all’ultimo respiro/A bout de souffle», «Borsalino», «Il clan dei Marsigliesi/La scoumoune» o «Joss il professionista/Le professionel».
Jean-Paul Belmondo & Alain Delon
Raggiunto l’apice artistico negli anni ’70, i suoi film hanno continuato ad attirare pubblico al botteghino sino alla metà degli anni ’80 quando il bel Jean-Paul era ancora l’attore in grado di incarnare al meglio la quintessenza dell’eroe metropolitano francese. Dai novanta in poi invece, con il mutare dei tempi e dei gusti del pubblico, la sua presenza sul grande schermo si dirada, cominciando a preferire il teatro al cinema.
Nel 2001, mentre era in vacanza in Corsica, Belmondo viene colpito da un’ischemia cerebrale che lo tiene lontano dai set per 7 anni – fino al 2008 – quando torna a recitare come protagonista del remake francese di “Umberto D.”, laddove la pellicola originale era stata diretta dal grande Vittorio De Sica.
Tradizionalmente poco sensibile a premi e onoreficenze – il 18 maggio 2011 si è visto assegnare quello che molto probabilmente è il più grande riconoscimento per un attore continentale, vale a dire la Palma d’Oro alla carriera al Festival di Cannes.
Jean-Paul Belmondo – 80 anni
Il 5 aprile 2013 ha festeggiato con famiglia e amici i suoi 80 anni in un ristorante italiano di Parigi.
Ottanta anni di vita, cinquant’anni di carriera, c’è comunque da scommettere che «l’asso degli assi» combatterà «fino all’utimo respiro» perché lui è « le Magnifique ».