SCENA I.
CAMILLO, CORNICIONI.
CAMI. - ( Seduto sul primo gradino della scaletta pescando a canna ). Tre ore ed un quarto, e non ho ancora acchiappato nulla ! Quest'oggi la va male, la va proprio male ! Questi maledetti afferrano l' esca e poi ... via !... ( Pausa ). Ecco roba !... Adesso tocca davvero ! ( Tira ). Là !... Siamo alle solite ; a vuoto ! ( Ricarica la lenza ).
COR. - ( Dall' interno del camerino 25 ). Bagnaiolo !...
CAMI. - Torniamo a tentare. ( Getta la lenza ).
COR. - ( Di dentro ). Bagnaiolo !
CAMI. - Che cosa grida questo imbecille ?
COR. - ( Affacciandosi in maniche di camicia dal camerino ). Bagnaiolo !
CAMI. -- Potrebbe urlare un po' meno ?... Non lo sa che i pesci si spaventano?...
COR. - Come?... I pesci?... Quali pesci?...
CAMI. - Quali ?... Non li vede?
COR. - ( Sporgendosi al terrazzo). lo non vedo nulla.
CAMI. - ( Nemmeno io, pur troppo ).
COR. - ( Tornando a gridare ). Bagnaiolo!...
CAMI. - Ma si può sapere che cosa desidera dal bagnaiolo ?
COR. - Voglio che egli tolga dal mio camerino il bigonciolo dell' acqua.
Gami. - E per questo lei fa tanto chiasso ?...
COR. - Bagnaiolo !
CAMI. - Bada, veh, che gli scaravento la zucca sulla zucca !
COR. - Bagnaiolo !
CAMI. - ( Fortc ). O la faccia finita, corpo di Giuda ! Sa che la sua è una vera ignoranza? Chi è che le ha insegnato a disturbare così i pacifici cittadini ?
COR. - Crispoci ! Sta' a vedere adesso che non sarò padrone....
CAMI. - Le ripeto che i pesci fuggono !
COR. - Eh ! andate al diavolo voi, i pesci, chi li pesca e chi li mangia ! ( Si ritira ).
CAMI. - Che animale!... C'è un signore che si diverte senza dar noia nemmeno ai pesci, e lo si deve disturbare a questo modo. Zitto !... se non sbaglio questa volta c'è sul serio!... Senti come tocca!... Sembra un'anguilla. ( Guarda ). Eccola; ci viene! Ci ci viene!... C'è!...
COR. - ( Esce improvvisamente dal camerino col bigonciolo dell'acqua, la rovescia in mare e rientra subito ).
CAMI. - Un accidente a secco ! Ma chi è che l' ha portato costui ? Già, questa è una giornata incominciata male e deve finir peggio. Tre ore e mezzo e nemmeno un' acciuga ! ( Ricarica la canna e getta la lenza).
[...]
( Augusto Novelli, brano tratto da "Un campagnolo ai bagni" - 1887 - R. Bemporad & Figlio, Editori, Firenze 1921 )Categories Tags

