SCENA V.
GIULIA e ATTEONE ; e poi il CAMERIERE.
GIU. - ( Rientrando dalla sinistra con Atteone, sempre agitata ). Ecco, è stato qui, adesso, due minuti fa. Ditemi ora se la colpa di tutto questo non è di mìo marito ?
ATT. - Calma, calma, signora. Dappertutto si trovano degl' imbecilli.... Ai bagni poi.... Guai a restar sole !
GIU. - Già, ecco ; e voi ne sapete qualche cosa, non è vero ? ( Rimangono nel fondo, a parlare voltati al terrazzo; Giulia volgendo le spalle in modo da non esser riconosciuta dal Cameriere ).
CAM. - ( Dalla sinistra, tentando di riappiccicare la busta ). Me l'ha consegnata così fresca.... Diranno che l'ho aperta io !... Bagna e ribagna, non si chiude più. ( Poi volgendosi e scorgendo Atteone. ) Scusi, lei che lo conosce, ha veduto il signor Camillo Rovinati ?....
GIU. - ( Volgendosi ). Che cosa volete da lui ?
CAM. - ( Per Dio, sua moglie ! ). ( E cerca di nasconder la lettera ).
GIU. - Cos'è ? Che cosa avete ?....
ATT. - ( Che ha subito compreso ). Niente, nulla. Egli voleva domandarmi....
GIU. - ( Girando dietro le spalle del Cameriere ). Una lettera.... Per lui ?.
CAM. - No !... Sì !...
GIU. - ( Disperata ). Ah ! Ecco la ragione del suo abbandono !... Ecco perchè egli mi trascura !...
ATT. - Ma no ; mio Dio, come correte. Sarà un invito per andare a pescare....
CAM. - Precisamente !... Per andare a pescare.... con la fiocina !....
GIU. - E allora porgetemela.
CAM. - Ma....
GIU. - ( Strappandogliela ). Se è come dite posso leggere anch' io.
ATT. - ( Imbecille ! ).
GIU. - ( Odorando la lettera ). Un invito.... per pescare con la fiocina ?
CAM. - Garantisco.
ATT. - Ma certo.
GIU. - Dunque ci sono dei pescatori che si profumano ? Sentite.
CAM. - Sicuro; il profumo serve.... ad attrarre i pesci.
GIU. - E allora posso leggere.
ATT. - Non aprite ! Sarebbe una indelicatezza, sarebbe una mancanza di fiducia e di stima....
GIU. - Come voialtri uomini vi sostenete a meraviglia ! Ma la fortuna mi aiuta ; io non apparirò quella che voi dite. Osservate ; non c' è bisogno che io rompa il sigillo. La busta è quasi aperta.
ATT. - Ma no !
GIU. - Non sarà che un peccato veniale ! ( Aprendo leggermente la busta senza romperla ). Ecco fatto ; leggerò e nessuno saprà nulla. ( Apre il foglio ).
ATT. - ( Al Cameriere ). ( Stupido ! ).
CAM. - ( Non l'avevo riconosciuta ! ).
GIU. - ( Scorre la lettera e scoppia in singhiozzi ).
TUTTI. - Signora !... Signora !...
ATT. - ( Stizzito, al Cameriere ). Levati di quà !...
GIU. - ( Calmandosi, subito ). No !... Adesso è necessario ch' egli vada sino in fondo !
ATT. - Che cosa intendete di fare ?...
GIU. - Voglio che il cameriere gli consegni questa lettera come se io non l' avessi letta. A te ! ( Tornando a bagnarla e chiudendola ). Eccola richiusa.
CAM. - Lo dice lei. Non ci stava prima, immaginiamoci adesso !
GIU. - Glie la consegnerai così.... Eccoti cinque franchi per la noia. ( Eseguisce ). Ma non una parola ! ( Ad Atteone: ) E noi faremo la guardia !
ATT. - Ma per far che ?
GIU. - Per sorprenderli !... Poiché, sapete di che cosa si tratta ?... Si parla di una fuga a Genova, capite ?....
ATT. - Oh, ma, è impossibile !
GIU. - Sì, sì, egli mi pianta e se ne va !
ATT. - Ma ci dev' essere un equivoco. ( Escono dalla destra ).
CAM. - ( E' rimasto solo con la lettera ed il secondo Scudo in mano. Toglie anche il primo, lo unisce a quest' ultimo e facendoli rìsuonare ). Dieci franchi ?... Il ministro delle poste guadagna meno ! Il guaio si è che adesso questa busta è come se non ci fosse.... ( E si accosta al tavolino per cercare di pressarla ).
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( Augusto Novelli, brano tratto da "Un campagnolo ai bagni" - 1887 - R. Bemporad & Figlio, Editori, Firenze 1921 )Categories Tags

