SCENA VII.
ALFREDO, IDA, il CAMERIERE; poi GELTRUDE, indi CAMILLO.
ALF. - ( Attraversando il fondo da sinistra a destra e trascinando seco mollemente Ida ). Guardi, guardi, noi non faremo che un giro tra i capannelli, per raffrescarsi.... Non sente che caldo ?
IDA. - ( Un po' ritrosa, ma abbandonandosi volentieri ). Ma laggiù c' è buio !
ALF. - Ci sono le stelle. Dove vuol trovare qualcosa che la illumini meglio ?...
IDA. - No, no, signor Alfredo !
ALF. - Un minuto !... Un minuto solo !... ( Escono dalla destra ).
CAM. - ( Leggendo ). Ah, questa poi è bella !...
GEL. - ( Correndo dietro alla coppia, dalla sinistra ). Ah, canaglia !... Li ho smarriti un' altra volta. ( Al Cameriere ). Scusate ; avete veduto passare una. coppia ?
CAM. - ( Accennando la lettera ). Alle dodici in punto.
GEL. - Sono già spariti ?... Ah, canaglia ! ( Fugge dalla destra ).
CAM. - Qui è scritto alle dodici.... Eccolo qua.... ( Rilegge ).
CAMI. - ( Dalla sinistra, osservando Geltrude che si allontana ). Corri, corri !... È inutile; quando si viene ai bagni con delle ragazze succede sempre così. ( Accostandosi al Cameriere ). Scusa ; hai visto per caso mia moglie?
CAM. - ( Assorto nella lettura ). Un momento....
CAMI. - Prego ; fai pure....
CAM. - Ecco che cosa sono le mogli !... Anche questa.... E che uomo fortunato quel signor Camillo !
CAMI. - Fortunato ?... Perchè ?
CAM. - ( Volgendosi ). Ah !...
CAMI. - Che c' è ?
CAM. - C' è.... questa lettera per lei.
CAMI. - Bravo !... Sembrava fosse per te !
CAM. - Ecco, le dirò ; siccome la gomma è andata via....
CAMI. - Tu hai il diritto di leggere. Mi piace ! ( Prendendo la lettera ). Ringrazia il cielo che io non ti faccio mettere alla porta.... ( L'apre, e scorgendo che il servo resta lì ). Ti ringrazio, puoi andare. Che cosa aspetti ? ...
CAM. - Niente ; credevo che anche lei mi desse cinque franchi. ( Esce ).
CAMI. - Cinque bastonate !... ( Guarda il foglìo. lo rigira e odorandolo ). Delizioso. Ecco un profumo che io non conoscevo.... ( Leggendo ). " Mio Camillo ! " Suo Camillo ?... Suo, di chi ?... ( Correndo a guardare la firma ). " La tua Clara ! " Mia ?... E da quando in qua ?... Oh, per Bacco. Se non isbaglio io sto per imbarcarmi in una dolce avventura, di quelle che tutti i giorni si svolgono qui, ai bagni. ( Sospirando con soddisfazione ). Ah, Dio ; ma io lo sapevo.... ( Pavoneggiandosi ). Non poteva fare a meno.... Appena fuori di Fucecchio, là, subito, visto e preso !... ( Legge ). " Ho deciso!... Dopo il nostro abboccamento di questa mattina è seguita una scena che non sto a descriverti " ( Fermandosi e pensando ). Piano, piano un poco. Quand' è che io mi sono abboccato ?... Mah !... Che io ricordi.... ( Riattaccando la lettera ). " Orbene ; questa sera alle dodici potrò uscire. Prenderemo il direttissimo per Genova e vedremo se sarà il caso di rimanere in Italia ! " Per Dio !.... Abbandonare Fucecchio ?... .Ah, questa è grave. ( Continuando ). " All'ora che ti ho accennato aspettami vicino al ristorante dello stabilimento. Sarò tua ". ( Ripiegando il foglio ). Tutto ciò mi fa piacere.... Tutto ciò sollecita il mio amor proprio.... Ma è egli possibile che io abbandoni la mia signora per... per chi non conosco nemmeno ? Ella dice di essersi abboccata con me e lo credo ; quando una signora afferma questo è segno che è vero ; ma quando ?... Dove ?... Capisco che ai bagni si parla con tanta gente e forse io mi sarò abboccato senza nemmeno accorgermene ; ma tutto ciò non basta per giungere ad un passo di questo genere !... ( Dopo aver pensato ). Peccato !... E' doloroso abbandonare un'avventura così deliziosa.... Perchè a Fucecchio non ne capitano mica !... Si ha voglia d'indossar l'uniforme con le spalline lucenti e di farsi vedere in mezzo alla piazza con la bacchetta.... Non ce n' è una che si commuova. ( Prendendo una rìsoluzione ). Le dodici sono vicine. Farò così. La vedrò e le parlerò e se essa si contenta di una corsa sino a Pisa mi faccio telegrafare " Urge tua presenza Fucecchio ", lascio qui mia moglie e la porto a vedere il campanile torto ! ( Si muove canterellando e va ad appoggiarsi al terrazzo di fondo, guardando il mare ).
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( Augusto Novelli, brano tratto da "Un campagnolo ai bagni" - 1887 - R. Bemporad & Figlio, Editori, Firenze 1921 )Categories Tags

