UN CAMPAGNOLO AI BAGNI
ATTO TERZO
SCENA X.
ROVINI, il CAMERIERE, CAMILLO, CLARA, CORNICIONI, ATTEONE, GIULIA, TORTELLINI, poi GELTRUDE, IDA e ALFREDO.

ROV. — ( Dalla destra, spianando la rivoltella ). Il marito, eccolo! ( Spara ).
CAM. — ( Correndo per il primo con un candelabro acceso che depone ). Cos’è ? !
CAMI. – ( Fugge a rintanarsi in un angolo della porta di sinistra ).
TUTTI. — ( Entrando ). Cos’è stato ?…
COR. — ( Correndo a strappare l’arma dalle mani di Rovini ). Ma lei è matto davvero !…
ATT. — Adesso comprendo tutto. Ecco perchè io non trovavo più nel mio portafoglio il biglietto di Camillo. La colpa è mia. ( A Giulia ). Suo marito è innocente.
ROV. — Vostra? !
ATT. — Pensate che vi si può accusare di avere esploso la rivoltella con la intenzione di uccidere. Il meglio che possiate fare è di andarvene.
ROV. — ( Afferrando Clara rimasta senza fiato da una parte ). Guai !… guai a te !… ( Esce trascinandola seco ).
CAMI. — ( Uscendo, volgendosi a sua moglie e accennando Atteone ). Tu lo hai sentito ; la colpa è sua.
GIU. — Ma la intenzione d’ingannarmi c’era !
CAMI. — E chi è che può condannare le intenzioni ?… Guarda : perchè il pericolo non si rinnovì, io parto…. Ne ho abbastanza dei bagni !
GEL. — ( Entrando ). Lei parte ?… Ah, che peccato !
TUTTI. — Perché ?…
GEL. — ( Mostrando la coppia di Alfredo e Ida che rimangono a chiacchierare nel fondo ). Domani io offro un rinfresco…. Non vedono ?…
CAMI. — Fidanzata?..,
GEL. — Eh, capirà…. Ci sono degli angoli così oscuri in questi stabilimenti….
CAMI. — Niente di male : glie lo aveva ordinato il signor dottore !
( Risata generate; con la tela ).
F i n e d e l l a C o m m e d i a
( Augusto Novelli, brano tratto da “Un campagnolo ai bagni” – 1887 – R. Bemporad & Figlio, Editori, Firenze 1921 )
