SCENA VII.
CLARA inseguita da ATTEONE, poi ROVINI e CAMILLO.
( I due amanti vengono sul davanti e parlano animatamente ma a voce bassa ).CLA. - Signore ! Ma, signore, in nome del cielo allontanatevi !... Se mio marito ci vede noi siamo perduti !
ATT. - No, io non vi lascio se prima non vi ho detto tutto quello che sento ! Vi amo ! ... Sono venti giorni che io vi seguo dappertutto e voi, col vostro sguardo, co' vostri sorrisi, mi avete incoraggiato !
CLA. - Per carità.... se qualcuno vi udisse....
ATT. - Ma che venga, che venga l'uomo che io odio ! Lo ucciderò e sarete mia !... Oh !... dite, dite che mi amate !...
CLA. - Signore, io non vi vidi che poche volte ; non so chi siate, e nella situazione nella quale mi trovo, ignorando il vostro nome.... Se almeno sapessi.... vi scriverei....
ATT. - Ah, sì !.. Scrivetemi !.. Ecco il mio biglietto .... ( Leva dal porlafoglio macchinalmente una carta e glie la dà ). Ferma in posta !
CLA. - Basta così ; ora allontanatevi !... Presto, ve ne scongiuro, partite !
ATT. - Addio !... addio ! ... ( Esce ).
CLA. - Il suo nome ?... ( Legge ). " Camillo Rovinati " Ah, sì ! Io ti amo Camillo, ti amo !
ROV. - ( Entra come un fulmine, scorge la moglie, d'un salto le è sopra e le strappa la carta ). Ah! finalmente !
CLA. - Mio marito !... ( Fugge ).
ROV. - ( Legge ). "Camillo Rovinati?... " . Ah!... lo scoverò si nascondesse nelle viscere della terra!...
( Fugge a sinistra; giunto alla quinta incontra Camillo che rientra con la canna e la zucca e lo urta in modo che il disgraziato va a cadere traballando sulla sedia dov' è il piatto dell'umido ).[...]
( Augusto Novelli, brano tratto da "Un campagnolo ai bagni" - 1887 - R. Bemporad & Figlio, Editori, Firenze 1921 )Categories Tags

