Aurelio Fierro è stato un cantante, vero ed autentico ambasciatore della canzone napoletana nel mondo. Nato a Montella, in Irpinia, il 23 Settembre 1923, morì l’11 marzo 2005 a Napoli, quella che era diventata la sua città e il suo palcoscenico più importante, dove ogni sabato nel proprio ristorante, ‘A canzuncella, a Santa Maria la Nova, attirava tantissimi napoletani e turisti esibendosi in cene spettacolo.
Appartenente ad una famiglia di costruttori benestanti, la sua carriera musicale fu dovuta principalmente alla passione e alla fortuna: nel 1951, infatti, vinse un concorso canoro che lo spinse ad abbandonare la carriera da ingegnere, il trampolino di lancio verso il successo che non avrebbe tardato a giungere. Nel 1956 uscì la sua hit forse più celebre, Guaglione, che travalicò i confini prima napoletani e poi italiani per affermarsi in tutta Europa, nelle Americhe e in Giappone, dove era popolarissimo e ricevette 8 minuti di applausi, una volta, dopo aver interpretato Core ngrato. Alcune delle sue canzoni furono tradotte in svariate lingue, tra le quali la francese Bambino, adattamento di Guaglione, per la voce di Dalida. Molto amato anche a Napoli, registrò ben 5 bis a Porta Capuana per ‘O Scapricciatiello.
Oltre a diverse vittorie al Festival della Canzone Napoletana, Aurelio Fierro ha partecipato a svariate edizioni del Festival di Sanremo ed è comparso in pochi film, anche al fianco di attori partenopei quali Tina Pica e Pupella Maggio. per quasi 4 anni, dal 16 novembre 1970 al primo agosto 1974, è stato consigliere al comune di Napoli con delega alle Arti e allo Spettacolo, ambito in cui si è cimentato come scrittore pubblicando un libro di fiabe e leggende napoletane e una grammatica della Lingua Napoletana.
Questo articolo fa parte della rubrica “I figli illustri di Napoli“.