Nel 1494, cacciato e bandito da Firenze Piero de' Medici, i Sindaci nominati dal Comune, per l'amministrazione delle cose di Piero e de' suoi, e per liquidare le pendenze con i creditori dei Medici, consegnarono per ordine dei Priori, fra le altre cose il gruppo di bronzo, fatto da Donatello, rappresentante Giuditta, che taglia la testa ad Oloferne, e fu collocato innanzi al Palazzo de' Signori, in sulla ringhiera, e precisamente dove noi abbiamo veduto il David di Michelangelo; e ciò si volle fare non a semplice ornamento o abbellimento del Palazzo, ma perchè quella statua avvertisse il popolo come sia bello per salvare o mantenere la libertà, uccidere il tiranno; e questo fu fatto scrivendo nella base, sulla quale detta statua veniva ad essere posata, queste parole che ancora, vi si leggono :
Exemplum Sai. Puh. Cives posuere Mccccxcv.
Certo che questa statua, la quale abbiamo sempre dinanzi agl'occhi nella gran Loggia de' Signori, è bella veramente e degna di colui che trovò la scultura indietro alle arti sorelle, e la portò tanto innanzi da non avere più nulla da invidiare ad esse. [...]
Donatello poi, superò sé stesso nella statua di San Giorgio, una di quelle che nei tabernacoli adornano l'imbasamento dell' edifizio d'Or San Michele: qui pare, veramente, la persona muoversi dentro al marmo, ed un espressione dignitosa è nelle fattezze di quel nobile soldato che poco invero hanno del santo. [...]
( Aurelio Gotti, brano tratto da "Storia del palazzo Vecchio in Firenze", 1889 )Categories Tags
Firenze, Donatello, Firenze, Florence, Giuditta e Oloferne, Gotti Aurelio, Loggia dei Lanzi, Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, San Giorgio, Toscana, Tuscany Gotti Aurelio