Rosso, piatto e polveroso. E` l’Outback, il deserto, quella parte di territorio della quale e` difficile definire un inizio e una fine. Alcuni dicono che cominici poco al di fuori delle citta`, altri lo separano dal bush, la campagna, e altri ancora lo distinguono per colore, quell’arancione acceso che lo rende cosi` unico. Buona parte di esso e` con grande probabilita` mai stata calpestata dall’uomo, mentre il resto e` occupato da immense fattorie, qualche villaggio da decine di abitanti, e tanti tanti canguri. Ma dove inizia e dove finisce ha poca importanza, l’outback offre poca scelta, la sola via e` per esplorarlo e` la Stuart Highway, l’unica strada asfaltata che lo taglia in due, da Adelaide a Darwin.
Quando andare e quanto stare?
Il caldo dell’Outback non e` un caldo qualsiasi. Il sole, nei mesi estivi, arrostisce, e le zanzare non smettono di pungere. I monsoni della parte settentrionale spesso bloccano intere tratte di strada, impedendo di proseguire a causa degli allagamenti. Il periodo migliore e` considerato quello che va da Aprile a Settembre, anche se e` importante chiarire che per quanto sia afosa l’estate, l’inverno, sopratutto di notte, sa essere pungente. Visitare l’outback nei mesi di Aprile/Maggio, o Settembre/Ottobre e` l’ideale.
3.029 km dividono Adelaide da Darwin, ma non e` questo l’itinerario seguito in questo articolo. Proseguendo il nostro giro dalla punta piu` alta della costa est, per raggiungere l’outback e` necessario tornare indietro fino a Townsville per imboccare la Flinders Highway, che si dirige verso il centro rosso del Paese. 1.566 km per per scontrarsi con la Stuart Hwy, per poi percorrerne altri 970 fino a Uluru, e gli ultimi 1.961 per risalire fino a Darwin, la destinazione finale, per un totale di 4.497 km. Ancora una volta la durata del viaggio e` soggettiva, dipendendo da quanto una persona vuole o riesce a guidare, da quante soste si fanno e dal mezzo a disposizione. Volendo in un paio di settimane abbondanti si raggiunge ogni luogo da vedere, ma per godersi l’esperienza a pieno almeno tre sono consigliate. Il tempo si sa, non e` mai abbastanza.
Come farlo?
In macchina o van. Il campervan e` la soluzione usata dai piu` in quanto le aree di sosta per la notte non sono altro che uno spiazzo ai bordi della strada, senza riparo, e non attrezzate. Avere una macchina adattata a letto per la notte e` una buona idea se non si dispone di un vero e proprio camper, dato che, pur essendo il campeggio in tenda fattibile, le condizioni potrebbero non sempre rivelarsi le migliori.
La possibilita` di percorrere le strade dell’outback in autobus esiste, sia tramite tour organizzati che in modo indipendente, ma soltanto il pensiero di oltre 4.000 km su un seggiolino rende bene l’idea di cio` in cui un’esperienza del genere potrebbe trasformarsi.
Un’opzione da considerare per un viaggio differente e` invece il treno. Il Ghan, e` il leggendario treno che, molto lentamente, segue l’antica traccia dell’Australian Overland Telegraph Line, la linea telegrafica che collegava Port Augusta, nel SA, con Darwin, nell’NT. La costruzione delle rotaie ebbe inizio nel 1878, e gli ultimi ritocchi sono stati completati soltanto nel 2004.
Itinerario
Guidando verso ovest da Townsville, bastano poche ora di guida per capire a cosa si sta andando incontro. Il paesaggio si inaridisce, la vegetazione si abbassa, ci si lasciano alle spalle le floride spiaggie tropicali per addentrarsi in uno degli ambienti piu` ostili all’uomo. Prima sosta a Charters Towers, questa piccola cittadina sviluppatasi al di sopra di una serie di giacimenti di oro, svuotati nel giro di poche decine di anni. Si continua a guidare, per almeno un giorno intero, per raggiunger la curiosa localita di Mount Isa. Mount Isa e` un luogo cosi` lontano da tutti, che l’unica domanda che viene in mente e` “Perche`?!”. Basta poco pero` per capire il motivo per cui centinaia di famiglie hanno deciso di trasferirsi qui, e` la miniera, l’immensa miniera aperta che appare ai confini della citta`, un business milionario che ha convinto molte persone a fare di Mount Isa la propria casa. Ci si rimette in strada sulla Barkly Hwy questa volta, per tagliare il confine tra Queensland e Northern Territory, fino ad arrivare al bivio che ci portera`sulla strada per Alice Springs. Si passa Tennant Creek, una comunita` di qualche centinaia di anime,per la maggior parte aborigene, che vivono nelle case ai lati dalla strada. Le Devils Marbles seguono un centinaio di chilometri dopo. Karlu Karlu, e` il nome originale di questo spettacolare sito nel quale e` possibile vedere delle immense biglie di roccia rossa sparse per il deserto, come se qualcuno, il diavolo appunto, le avesse lanciate e lasciate li`.
Ci troviamo nel Red Centre, il cuore dell’outback, dove i colori si fanno piu`accesi, e poche centinaia di chilometri ci separano da Alice Springs. Tantissimi aborigeni dall’aria annoiata occupano le strade di questa citta`, rendendo l’atmosfera diversa da ogni altra citta` al mondo. Alice Springs e` un importante centro turistico per i migliaia di viaggiatori che la utilizzano come base per visitare le aree circostanti, e mentre tutto scorre nella normalita` decine e decine di aborigeni se ne stanno li`, fermi davanti a negozi, parchi, supermercati, a non fare niente, disinteressati, guardando i giorni scorrere uno dopo l’altro.
Si parte poi verso la principale attrazione, la grande roccia, Uluru. Oltre 400 km la separano da Alice Springs, e la Curtin Springs Roadhouse e` un buon luogo dove sostare per spezzare il viaggio, grazie al campeggio gratuito che offre. L’Uluru-Kata Tjuta National Park copre una vasta superficie, ma Uluru si vede da qualsiasi distanza. Nei tre giorni concessi per visitare il parco si riesce a vedere la roccia sia all’alba che al tramonto, oltre alla possibilita` di visitare il centro turistico, ricchissimo di informazioni, e l’altra formazione il Kata Tjuta a una trentina di chilometri di distanza. Scalare Uluru e` concesso, nonostante la popolazione nativa sia fortemente contraria, quindi, per rispetto, e` consigliato non farlo.
Risalendo si fa tappa al King’s Canyon, il cugino australiano del Gran Canyon d’America, per poi ripassare da Alice Springs, Tennant Creek, e trovarsi infine sulla via per Darwin. Una strada apparentemente infinita ci accompagna per giorni, fino a farci rientrare nella fascia tropicale. Arrivamo a Mataranka, e dopo un bagno nelle terme naturali, si torna alla civilta`, raggiungendo Katherine, la seconda citta` del NT. Il Katherine Gorge offre diversi sentieri attorno al fiume, con la possibilita` si avvistare diversi canguri e wallaby che vivono nella zona, ma il Litchfield National Park e` senza dubbio il parco piu` affascinante dei questa area settentrionale, con le sue alte cascate e i curiosi termitai che crescono ad altezza d’uomo. Il famoso Kakadu National Park e` la penultima tappa, e dopo essere scampati a qualche coccodrillo, si raggiunge infine Darwin, la capitale del Northern Territory, per concludere questa lunga traversata.
Costi
L’ingresso al Uluru-Kata Tjuta NP e al Kakadu NP costa 25$ ed e` valido per 3 giorni nel primo e per 14 nel secondo. Ogni altra attrazione e` gratuita. I costi della benzina salgono di molto nell’outback, e ogni litro puo` arrivare a costare fino a 1,90$ (contro gli 1,40$ delle aree civilizzate), mentre il contrario accade per i campeggi privati dove si
puo` dormire da soli 8$ in su. Il campeggio libero e`, ovviamente, concesso nel Northern Territory, quindi se si ha la possibilita` di dormire nel proprio mezzo i costi di accomodazione si annullano. Fare scorte di cibo secco prima di partire e` pero` una buona idea dato che ogni roadhouse puo` arrivare a tripiclare ogni prezzo, essendo l’unica possibilita` di rifornimento nel raggio di centinaia di chilometri.
Pericoli
Le leggende sui pericoli dell’Outback sono molte, dai serpenti, ai ragni, alle temperature. L’unico rischio e` la mancanza di buon senso. Le morti causate da animali velenosi registrate negli ultimi cinquant’anni sono pochissime, e seppur sia vero che alcuni tra i serpenti piu` velenosi del mondo vivono in Australia, anche in un estremo caso di incontro ravvicinato difficilmente attaccheranno se non disturbati. Al sole bisogna stare attenti, e` vero, ma basta coprirsi e bere molta acqua.
Rimanere a secco e` praticamente impossibile se ci si rifornisce ad ogni distributore, e anche nello sfortunato caso in cui il proprio mezzo si rompa, qualcuno si fermera` ad aiutare, o a dare un passaggio. Degli animali insomma non c’e` da preoccuparsi, ma organizzarsi riguardo cibo, acqua, sole e distanze e` fondamentale.
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