Magazine Diario personale
Però so di dovervi la fine del racconto.
Come di cosa?
Ma delle nostre vacanze, ovviamente. Si, quelle dell'estate scorsa ché magari adesso state proprio programmando la vostra Estate e magari vi torna utile.
Dovrò fare ricorso alla memoria di lungo termine (andata, insieme alle notti insonni degli ultimi 3 anni e mezzo). Per fortuna ho ancora i miei appunti. E i tweet della vacanza.
E allora pronti via. Qui trovate la prima puntata, cioè i primi giorni a Vienna.
Dopo Vienna ci siamo messi in macchina e abbiamo guidato fino alla Carinzia per fermarci lì, da qualche parte sulla riva di uno dei suoi 1270 specchi d'acqua. Il tempo era grigio e sembrava di essere in piena bassa stagione: gli alberghi erano tutti chiusi, o quasi. Bussando porta a porta, per fortuna, dopo un'oretta di ricerche abbiamo trovato una casetta che dava su un prato verde, lambito da un piccolissimo ruscello, al cui margine si ergeva un enorme costruzione di scivoli e altalene in legno. Solo 3 camere. E nessun lettino. Ma per 60 euro a notte colazione inclusa poteva andarci bene, per una notte. Il letto matrimoniale era poi talmente grande e confortevole che ci siamo rimasti anche una notte in più e al momento di andarcene si è presentato anche un piccolo Bambi a salutarci, per la gioia fragorosa dei nanetti che non sarebbero più voluti andar via - nonostante la vecchietta padrona di casa sembrasse un po' la nonna di Hansel e Gretel quando ci offriva bacche di frutti rossi appena colti a merenda e poi marmellata appena fatta a colazione. A proposito, eravamo da qualche parte a sud del lago Woerthsee. Da visitare, in zona - e più precisamente vicino Klagenfurt - il Minimundus: un piccolo parco con tutti i monumenti del mondo in miniatura fra piccoli bacini d'acqua, ruscelli, finte montagne e trenini di tutti i tipi che corrono lungo i binari. Ovviamente siamo stati segnalati per essere stati in grado di far deragliare un treno. Cioè, Lisciolo ha scardinato il vagone nell'unico momento in cui io e il Papi guardavamo altrove. Ma si sa, lui è così... ehm, vivace.
Comunque, partiti dalla casetta della strega di Hansel e Gretel ci siamo diretti per pranzo a Gmuend, semplicemente perché ci ispirava la descrizione che ne dava la guida. Un paese di 4 anime. Un buon ristorante dove sperimentare piatti regionali. E un ufficio turistico molto efficiente: "salve, viaggio con 2 bambini di neanche 3 anni... c'è qualcosa che possiamo fare insieme a loro?". La signora, gentilissima, ha parlato per circa un quarto d'ora illustrandomi tutte le possibilità di intrattenimento adatte a nani minuscoli. Ovviamente alla fine mi è sembrato di cattivo gusto confessarle che ci saremmo fermati solo 2 ore! Per la cronaca: abbiamo scelto di visitare il Museo Pankratium che si è rivelato una delle esperienza più belle dell'intera vacanza. Oltre ad aver sperimentato le bolle di sapone più grandi del mondo, abbiamo fatto musica con strumenti impensabili: recipienti d'acqua in ottone, una bicicletta a pedali, barchette su piccoli laghetti immersi alla luce di sole candele e infine arpe di tutte le dimensioni e xilofoni, all'interno di una chiesa medievale, minuscola, sconsacrata, la cui acustica faceva venire la pelle d'oca...
Dopo aver acchiappato qualche banana e qualche mela dalla cesta del negozietto biologico della zona siamo saliti in macchina per andare... chissà dove. Ed è a questo punto che abbiamo rischiato, per la prima volta, di dormire in macchina! Ma non ditelo ai servizi sociali. Non era nostra intenzione, giuro. Il fatto è che guidando verso est, giunti quasi al confine con la Slovacchia, non abbiamo trovato una sola pensione, neanche un albergo, un campeggio. Nulla di nulla. Eravamo quasi impanicati quando per fortuna arrivarono i primi segnali di vita.
E' stato un caso fortuito, e fortunato, trovare una zimmer nella fattoria di LittleMoseer (non sono certa si chiamasse proprio così, quel che so e che eravamo a due passi dal Klopeiner See, la cui zona era piuttosto turistica ma almeno ci ha permesso un po' di svago con un risciò e una cena gourmet). Quattro case, quattro abitanti, una quarantina di animali di tutti i tipi. Anche qui, saremmo dovuti restare una notte e nonostante il letto (piccolo, questa volta!), ci siamo fermati una notte in più. E alla fine è stata una fatica trascinar via i bambini da quel Paradiso pieno di animali, scivoli, altalene, biciclette, macchinine e piccoli trattori... Andando via, direzione Graz, con un sole splendido alto sul cielo azzurro ma che più azzurro neanche in Sicilia ci siamo fermati a fare un tuffo nel KleinSee. Un laghetto delizioso a servizio di un piccolissimo campeggio dotato di giochi di tutti i tipi, manco a dirlo. I bambini erano felici, ancora una volta, meravigliosamente felici, immersi in una natura incontaminata, tra paesaggi incredibili così diversi dai nostri.
Ovunque decidiate di dormire a Graz, qualsiasi delle sue attrattive vi attragga, se viaggiate con bambini non potete farvi mancare una giornata - o due - dedicate alla visita del Museo dei Bambini (Frida & Fred) e del Parco adiacente (Staedtischer Ausgarten). Poi suggerisco anche un salto al museo zoologico, anche se ubicato in una zona non centrale, ma facilmente raggiungibile in autobus, se riuscite a non perdervi sotto la pioggia, come abbiamo fatto noi.
Un'ultima nota. Se non sapete dove andare a mangiare: fermatevi pure in una stazione di servizio contando di passarci mezza giornata. Tra giochi interni (mica male se piove) e giochi esterni ce n'è per tutti i gusti.
Adesso siamo in fase di scansione della prossima meta. Se avete suggerimenti, passateceli: grazie ;)
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