Il leader della destra radicale Strache (Photo credit: negotiable_me / Foter / CC BY-SA).
Si sono concluse le elezioni politiche in Austria e i risultati sono stati secondo le aspettative: con un Paese retto da un governo di grande coalizione tra socialisti (spoe) e cristiano-popolari (Oevp), i risultati hanno finito per premiare chi ha soffiato contro il fuoco dell’accordo tra i due maggiori partiti e, con la crisi economica, ha proposto soluzioni da destra radicale e anti europee. È infatti il partito di destra radicale di Heinz Strache a veder accrescere la propria percentuale, passando al 22% e salendo quindi di 4,5 punti rispetto alle scorse elezioni, quasi a ridosso dei cristiano-popolari che calano al 23,8%, mentre i socialisti rimangono primo partito, ma scendono al 26,6%. Sarà inevitabile quindi una grande coalizione, ma anche qui, come in Germania, salgono i partiti che invocano provvedimenti anti europei e autarchici, mentre viene sembra venir meno la fiducia nei grandi partiti tradizionali, costretti a fare una grossa coalizione per riuscire a governare il Paese. E anche in Austria, come da altre parti, la destra radicale avanza.