Dopo la storica sentenza della Cassazione italiana -che ha radiato il giudice invasateo e anticrocifisso Tosti ribadendo la legittimità della presenza del crocifisso negli uffici pubblici (cfr. Ultimissima 14/3/11)- e prima dell’altrettanto storico verdetto di ieri della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo -che praticamente ha rafforzato per sempre la norma giuridica decisiva sulla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche (cfr. Ultimissima 18/3/11)- segnaliamo un’altrettanta storica sentenza della Corte Costituzionale austriaca.
Infatti è passato totalmente inosservato il verdetto emesso il 16/3/11 con il quale è stato respinto il ricorso presentato da un invasateo austriaco che chiedeva la rimozione dei crocifissi dalle aule degli asili infantili. Si chiedeva la cancellazione di una legge dello Stato che prevede che in ogni aula della scuola materna statale sia presente un crocifisso.
Per la Corte austriaca, si legge su Il Sussidiario, il caso di un crocifisso presente in un’aula dove la maggioranza dei bambini è aderente alla religione cristiana non significa un tentativo dello Stato di promuovere una singola religione a discapito di altre. La Corte austriaca ha poi emesso un comunicato ufficiale dove si dice che qualunque possa essere la decisione della Corte europea sul caso italiano, essa non avrà alcuna conseguenza su quanto deciso in Austria in quanto le argomentazioni costituzionali in merito sono differenti da quelle italiane. Ma dato che la Corte Europea ha emesso lo stesso parere della Corte austriaca, la norma giuridica diventa doppiamente rinforzata.