Come si manifesta?
I sintomi coinvolgono l’interazione sociale, la comunicazione verbale e non. Inoltre tali sintomi possono essere accompagnati da una forma di ritardo mentale e da epilessia.
Durante i primi mesi di vita i bambini affetti da Autismo manifestano sguardo assente, insofferenza al contatto fisico, tendenza all’isolamento e comportamenti apatici.
Anche se in alcuni casi possono comparire atteggiamenti opposti: i bambini cercano il contatto fisico con la forza e possono baciare persone del tutto estranee. Questi disturbi col passare del tempo si accentuano.
Disturbi della comunicazione: in quest’ambito i disturbi possono essere svariati, possono manifestarsi sotto forma di mutismo non compensato da altre forme di comunicazione non verbale (mimica e sguardo assenti o espressioni improprie). Alcuni bambini autistici invece di rispondere alle domande ripetono quest’ultime oppure esprimono stereotipie verbali o fuori contesto. In alcuni casi (rari) può manifestarsi l’incapacità di comprendere metafore, doppi sensi, espressioni dialettali ecc.
Disturbi del comportamento: molto frequenti comportamenti atipici e non aderenti al contesto. osservarsi le mani, fare sempre gli stessi disegni, leccare, fare gesti ripetitivi. Atteggiamenti ossessivi come se fossero alla ricerca dell’immutabilità.
Rituali che seguono sempre la stessa sequenza ( lo stesso percorso per tornare a casa ecc) o sistemare oggetti secondo un ordine maniacale. Manifestano attaccamento morboso verso alcuni oggetti. Un cambiamento nelle loro attività spesso suscita aggressività sia nei confronti di se stessi che degli altri.
Altri sintomi : il soggetto autistico risponde in maniera anomala a stimoli visivi, uditivi o tattili perché considerati attacchi.
Sono soggetti iperattivi o autoaggressivi. Sono in grado di fare calcoli complessi e di ricordare date o intere opere.
Il ritardo mentale e l’epilessia: l’epilessia è presente in circa il 40 % dei soggetti autistici e il ritardo mentale compare nel 75 % dei casi. Questo è motivo di discussione fra alcuni studiosi, ci si chiede se alcuni disturbi siano più attribuibili all’Autismo o al ritardo.
POSSIBILITA’ TERAPEUTICHE
In passato l’Autismo veniva considerato un male senza speranza, oggi esso è trattabile, l’importante è agire tempestivamente.
Oltre alle varie terapie (cognitiva, comportamentale e tante altre) scelte e utilizzate in rapporto al soggetto e al suo quadro clinico, si sta facendo strada sul piano farmacologico una nuova possibilità.
Sull’utilizzo o meno di farmaci le opinioni sono sempre discordanti, tuttavia di recente si sta tentando questa strada per cercare di intervenire sui sintomi.
Uno studio della New York University pubblicato su Nature si è concentrato su una speciale proteina sintetizzata nel cervello che sarebbe responsabile della malattia.
In particolare i ricercatori hanno testato una molecola sperimentale in grado di inibire l’eccesso di tale proteina.
Una seconda strada consiste nell’uso del bumetadine (diuretico utilizzato per tenere sotto controllo l’ipertensione).
I ricercatori Yehezkel Ben-Ari ed Eric Lemonnier hanno ottenuto importanti risultati terapeutici, più di tre quarti dei pazienti trattati con queste sostanze hanno avuto un’importante miglioramento dei sintomi clinici.
I due ricercatori hanno deposto un’autorizzazione per la realizzazione di uno studio clinico su una scala ampia. In futuro si potrebbe commercializzare il bumetadine per il trattamento dell’Autismo.
Purtroppo finché non si giungerà alla comprensione delle reali cause di questa complicata malattia la remissione totale non sarà possibile ma la medicina compie sempre importanti progressi e speriamo riesca presto a sconfiggere questa patologia, considerata da sempre un male incurabile.