Parliamo dell’Autismo, una patologia sempre più diffusa in Occidente. Perché si correla l’Autismo ai vaccini e perché i soggetti affetti da Autismo migliorano con diete “speciali”?
La diffusione dell’Autismo segue quella dei vaccini
Negli ultimi 20 anni si è avuto un incremento esponenziale di casi di Autismo nei paesi a maggiore industrializzazione, come ad esempio in Giappone, dove si registrano 16 casi ogni 10.000 nati. La media di questi paesi varia tra 15 e 20 casi ogni 10.000 nascite, con un incremento esponenziale negli ultimi anni, dove è più elevato l’uso di vaccini ed antibiotici, piuttosto che in altri paesi a minor consumo di profilassi, paesi cosiddetti “puliti”.
Studi clinici e di laboratorio hanno dimostrato, infatti, come alcune sostanze tossiche, come il mercurio, il piombo, l’alcool, la nicotina, alcuni eccipienti farmaceutici, l’alluminio, ecc., si siano rivelati fatali nel creare problemi sul cervello dei bambini, proprio nella fase in cui è più vulnerabile, e cioè nei primi anni di vita. La carenza, o addirittura l’assenza di dati scientifici circa la neuro-tossicità di tali sostanze ha determinato una enorme esposizione di intere comunità a questi tossici che si sono rivelati presenti soprattutto nei vaccini infantili ( trivalente-esavalente).
Diete senza glutine e caseina attenuano i sintomi dell’Autismo
Non solo vaccini: l’azione neuro-tossica sul cervello dei bambini è da imputare anche all’azione di DNA-virus, oppioidi alimentari, virus vivi attenuati, oltre ad eccipienti vaccinali.
Si è scoperto che gli oppioidi alimentari, come la caseo-morfina, e la gluteo-morfina (derivati da caseina e glutine), giocano un ruolo determinante nell’Autismo, aumentando lo stato di tossicità che si rivela con un quadro clinico che si evince con iperattività, disturbi del comportamento e autolesionismo. Il ruolo di questi oppioidi è stato rilevato anche nelle encefaliti subcliniche (ASD) e nelle epilessie farmaco-resistenti.
Di conseguenza sono state formulate correlazioni tra intolleranze alimentari, che liberano citochine infiammatorie, Autismo ed Epilessia farmaco-resistente. Come avviene? I peptidi alimentari producono amine tossiche negli astrociti (cellule particolari che si trovano nella nevro-glia del sistema nervoso centrale e che hanno funzioni di sostegno e nutrimento dei neuroni) che vanno ad agire sui neurotrasmettitori che a loro volta agiscono sul coordinamento delle funzioni psico-neuro-motorie e del linguaggio.
La somministrazione di diete private di glutine e caseina nei soggetti affetti da Autismo, Epilessia farmaco-resistente, disturbi del comportamento, è stata proposta da diversi anni da Kalle Reichelt e Paul Shattock, impegnati nella ricerca degli oppioidi caseo-morfina e gluteo-morfina, nelle urine dei soggetti autistici. Dalle loro ricerche è emersa la presenza di queste sostanze nelle urine dei bambini affetti da Autismo, ma alcune osservazioni sperimentali hanno riscontrato la presenza di queste sostanze anche in soggetti NON affetti da Autismo: in un primo momento ciò ha messo in dubbio la validità degli studi di questi autori. Successivamente, studiando anche altre sindromi neurologiche, come epilessia farmaco-resistente, disturbi del comportamento, ADHD, etc.., si è avuta la conferma della validità di questi studi, aprendo nuove frontiere e nuove speranze per l’applicazione dell’immuno-genetica alle patologie dell’Autismo nonché ai disturbi del comportamento.
Di fatto tutti i pazienti affetti da Autismo presentano gli stessi antigeni di istocompatibilità alla caseina e al glutine. I medesimi antigeni di istocompatibilità sono stati trovati in pazienti affetti da epilessia farmaco-resistente rispetto al latte (caseina), secondo gli studi di Pelliccia, dimostrando un miglioramento del quadro clinico dopo la sospensione del latte nell’alimentazione di questi soggetti. Nel trattamento e nell’osservazione dei bambini affetti da Autismo, la dieta privativa di glutine e caseina ha dato risultati ottimali, così come anche la somministrazione di aminoacidi, e fa ben sperare per una terapia definitiva.
Bibliografia: “Journal of integrative Medicine and Nutrition” – dott. Massimo Montinari, docente di Neuro Immuno Gastroenterologia Pediatrica Istituto universitario Nicolaus.