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Autista aggredita sul suo bus e un altro picchiato per il suo accento napoletano

Creato il 22 settembre 2014 da Vesuviolive

autista

Elisa De Bianchi (in foto), 33 anni, autista dell’Atac, è stata vittima sabato pomeriggio, poco dopo le 19.30, sulla via Polense, fra Roma e Tivoli , di un’aggressione al suo bus della linea 042 di una trentina di immigrati africani che vivono in un centro d’accoglienza nei pressi di Corcolle.

Non so perché – spiega la donna al Corriere della Sera -, forse erano arrabbiati perché aspettavano l’autobus da troppo tempo. Quando ho rallentato per arrivare alla fermata il gruppo si è messo in mezzo alla strada. Quei tipi urlavano, tiravano calci sulla carrozzeria e sulle porte. Mi hanno gridato di tutto. Erano solo le sette e mezzo di sera, ma ho avuto paura. All’improvviso ho sentito un botto e il finestrino vicino al primo posto dietro di me è andato in frantumi: avevano tirato una bottiglia di birra come un proiettile. Meno male che il bus era vuoto, sennò ci scappava il morto. A quel punto ho accelerato e sono scappata“. [...] “Continuavo a stare al telefono con il collega e forse questo mi ha salvata, perché qualcuno nel gruppo ha cominciato ad arretrare. Immagino pensasse che stessi chiamando la polizia. E allora, per la seconda volta, ho innestato la marcia e sono ripartita».

 

La donna è riuscita a salvarsi solo una volta giunta nella rimessa dell’Atac dove è stata soccorsa dalla sicurezza aziendale e da uno psicologo. “L’azienda deve fare qualcosa per proteggerci, sono troppi i colleghi aggrediti e la cosa si ripete ogni giorno“, ribatte Elisa.

Micaela Quintavalle, presidente del sindacato Cambia-menti M410 denunciando la situazione, ha ricordato l’aggressione di altri tre conducenti, “compreso un collega napoletano picchiato dai romanisti fuori dallo stadio solo per il suo accento“.

E mentre il sindaco Marino condanna l’aggressore, l’Atac ha mandato alle autorità competenti una lettera dove si mostravano i problemi di sicurezza e le difficoltà che vive il trasporto pubblico in alcune zone della città, in particolare nelle periferie, ma finora sembra sia successo quasi nulla.

 


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