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Autocontrollo e desiderio: come funzionano. 2 parte

Da Psychomer
by Carmelo Di Mauro on febbraio 1, 2012

Riassumendo: chi è abile a sottrarsi a quelle situazioni che inducono in tentazione ha più probabilità di sperimentare un maggiore controllo sui desideri rendendoli meno pervasivi.

Nel 2004 alcuni ricercatori hanno individuato gli aspetti neurologici coinvolti nelle capacità di autocontrollo e di esercizio della propria forza di volontà. Essi hanno indagato come il cervello reagisce alle ricompense immediate o ritardate. I loro soggetti situati dentro uno scanner dovevano scegliere se accettare 5 dollari, che avrebbero ricevuto quasi subito, oppure un regalo di 40 dollari alcune settimane dopo.

Trovarono che la scelta connessa ad un’immediata gratificazione è associata all’attivazione delle cortecce visiva ed orbitale mediale, che si ritiene  siano sufficientemente coinvolte nell’interazione tra cervello emotivo e automatico. In generale, tutte le scelte innescavano la corteccia prefrontale dorso laterale (più o meno all’altezza della fronte), che sono quelle regioni dei lobi frontali connesse con i processi cognitivi superiori razionali e di controllo.

Insomma, come intuitivamente ci si sarebbe aspettato vengono attivate le regioni cerebrali che fanno da intersezione fra comportamenti consumatori automatici e processi mentali di controllo superiore.

Autocontrollo e desiderio: come funzionano. 2 parte

Sorprendentemente c’è un caso neurologico straordinario che conferma questa scoperta. Si tratta di Phineas Cage, un ragazzo di 25 anni vissuto nell’ultimo Ottocento, noto nella letteratura scientifica perché una sbarra d’acciaio, a causa di una esplosione, gli oltrepassò il cranio penetrando la guancia sinistra e fuoriuscendo dalla parte superiore frontale. Furono irrimediabilmente distrutte quelle zone prefrontali cruciali per l’autocontrollo e la volontà di esecuzione di un progetto. Rimase miracolosamente vivo senza evidenti danni neurofisiologici e organici. Ma il suo comportamento cambiò radicalmente: non riuscendo a controllare i suoi impulsi divenne rapidamente privo di inibizioni, irascibile, provocatore, immorale e incapace di frenare i propri desideri.

Hofmann, W., Baumeister, R., Förster, G., and Vohs, K. (2011). Everyday temptations: An experience sampling study of desire, conflict, and self-control.Journal of Personality and Social Psychology DOI:10.1037/a0026545

Samuel M McClure; David I Laibson; George Loewenstein; Jonathan D Cohen (2004). Separate neural systems value immediate and delayed monetary rewards. Science, 2004; 306(5695):503-7


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