Autoironia: Come Imparare a Ridere di Se Stessi

Creato il 03 luglio 2012 da Ida Vitalibera @ida_vitalibera


“Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi”

Sant’Agostino

All’inizio rimasi un po’ spiazzata dalla sua insolita e gioiosa reazione ma poi cominciammo a ridere insieme. E’ incredibile come quel signore era riuscito a vedere il lato comico della situazione e a ridere di se stesso (e del suo difetto visivo) suscitando, contemporaneamente, la mia simpatia; la sua caduta a terra, che per molti avrebbe rappresentato un motivo di imbarazzo, fu per lui un’occasione di divertimento.

Questo episodio mi ha fatto notare due cose: una che la maggior parte delle persone ha la capacità di ridere degli altri ma davvero pochi sanno ridere di se stessi e l’altra che in alcune situazioni una bella risata (anche solo interiore) può aiutare a vivere un determinato evento in modo più sereno e leggero.

Vivere la vita con più leggerezza e soprattutto imparare a ridere di se stessi attraverso una buona dose di autoironia ha degli enormi vantaggi per esempio:

- Una persona che sa ridere di se stessa dimostra di essere anche una persona matura ed intelligente perché libera dal peso dei giudizi altrui, perché ha imparato a non mette al centro di tutto il proprio ego e perché sa come capovolgere una situazione drammatica cogliendone il lato umoristico;

- Grazie all’autoironia in un certo senso siamo in grado di “anticipare” ed “esorcizzare” una situazione che altrimenti può rivelarsi spiacevole ed imbarazzante, con una sana risata, infatti, possiamo prevenire o neutralizzare all’istante una critica, una provocazione o una brutta figura;

- L’autoironia è sinonimo di accettazione, fare leva sui propri difetti o paure e riderci su può aiutare molto a renderle meno drammatiche di come possono sembrare e in un certo senso ci aiuta anche ad accettarle;

- Se siamo i primi a ridere di noi stessi, quando sentiremo qualcuno che ride di noi non ci darà alcun fastidio, ma solo piacere nell’aver contribuito a suscitare ilarità nell’altra persona;

- L’autoironia ci aiuta a relazionarci meglio con gli altri, perché se dimostriamo di essere aperti di fronte ad eventuali critiche o opinioni negative nei nostri confronti, chi ci sta accanto si sentirà libero di esprimere la propria opinione senza doversi preoccupare di offenderci;

- Solo imparando a ridere e a giocare su se stessi, si potrà giocare in totale serenità ed armonia anche con gli altri.

Ma perché non riesco a ridere di me stesso?

Questo succede perché spesso siamo troppo severi e rigidi nei nostri confronti, non ci concediamo mai la possibilità di sbagliare e se ci capita di fare un errore ci colpevolizziamo perché abbiamo fallito nel tentativo (illusorio) di essere perfetti. In pratica non riusciamo a ridere di noi stessi perché inconsciamente diamo troppa importanza al nostro ego, ci mettiamo al centro del mondo pensando che l’attenzione di tutti sia concentrata solo su di noi e sui nostri difetti per cui dobbiamo a tutti i costi dimostrare la nostra perfezione e questo ci porta a sentirci feriti ogni qualvolta siamo sottoposti ad una critica o a sentirci in colpa per non essere come gli altri vorrebbero.

Un altro motivo per cui molte persone non riescono a ridere di se stesse è perché si sentono, a volte anche senza rendersene conto, in costante competizione con gli altri, cosicché nel momento in cui avvertono la sensazione di essere “attaccati” (e quindi con la probabilità di perdere la battaglia) reagiscono a loro volta con un attacco che può essere mettere il muso, arrabbiarsi, offendere o con un atteggiamento di difesa diventando troppo seri e chiudendosi in se stessi. Ma è proprio in questi casi che una dose di autoironia accompagnata da una bella e sincera risata neutralizzano “il nemico” facendolo diventare nostro complice.

Molte persone non riescono a ridere di se stesse anche perché non si amano e non si accettano abbastanza, in questo modo tendono a nascondere i propri difetti, i limiti e le paure e nel momento in cui queste vengono portate alla luce si sentono umiliati  e ridicolizzati sempre perché non sono riusciti a raggiungere il loro ideale di perfezione.

Come posso essere più autoironico?

Innanzitutto bisogna capire che un atteggiamento troppo serio nei propri confronti non porta alcun vantaggio né a se stessi né agli altri, scegliere invece di reagire in maniera positiva cambia notevolmente la percezione e la direzione di un determinato evento.

Molto spesso capita che quando ci troviamo al centro di una critica o di una provocazione, la prima cosa che facciamo è quella di offenderci all’istante o di arrabbiarci perché la percepiamo automaticamente come un attacco al nostro ego; quello che dobbiamo fare in questi casi , invece, è cercare di mettere da parte il nostro Io e cogliere l’aspetto comico ed umoristico che si cela dietro questo tipo di situazione, non è detto infatti che una critica debba essere per forza una cosa negativa, dipende da che punto di vista la guardiamo.

A questo proposito voglio riportare un esempio preso dalla mia esperienza personale: mi capita spesso che qualcuno sottolinei il fatto che alla mia età io abbia ancora un po’ di acne, all’inizio questa cosa mi creava un enorme fastidio, ma con il tempo ho imparato a reagire diversamente, ho accettato di avere questo “problema” e a riderci su, tant’è che alle battute rispondo sempre serenamente: “e che vuoi farci..è l’adolescenza”! In questo modo non solo mi sento meglio, ma la situazione all’apparenza imbarazzante si trasforma in una bella risata collettiva e nessuno fa più caso alla mia imperfezione.

Un’altra cosa importante è non pretendere troppo da se stessi e non porsi eccessive aspettative, concediamoci la possibilità di non essere perfetti, anche se gli altri vorrebbero che lo fossimo, di sbagliare come fanno tutti gli altri esseri umani, e di avere come tutti dei difetti e delle paure. Se cominciamo a condividere scherzosamente con gli altri le nostre imperfezioni, queste poco a poco verranno ridimensionate.

Per diventare più autoironici cerchiamo di sostituire una reazione negativa come l’imbarazzo, l’ira, la permalosità, l’umiliazione con una risata nel momento in cui sentiamo che uno di questi stati d’animo sta prendendo piede dentro di noi, infatti la gioiosità e uno stato d’animo negativo si escludono a vicenda, tocca solo a noi scegliere quali tra i due vogliamo adottare.

Ridere di se stessi non deve essere un atto forzato, non basta mostrare i denti per dire che si sta ridendo e casomai dentro di noi si sta scatenando un putiferio. Se davvero abbiamo capito che non c’è davvero nulla per cui vale la pena restare seri, rabbiosi, rancorosi, imbarazzati e continuare a colpevolizzarsi allora in ogni occasione reagire con autoironia ci verrà spontaneo e naturale.

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